Ginecologia Ospedale Terni
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Grazie
Al dott. Adriano Petrelli i miei ringraziamenti per l’umanità, l’empatia e la qualità delle cure che ci ha riservato. Tantissima qualità e dedizione in Ginecologia e in reparto dChirurgia digestiva (letto disponibile per ginecologia).
GRAZIE.
Secondo parto
Ho partorito il mio secondo bambino al Santa Maria di Terni e mi sono trovata benissimo. Ringrazio tutto il personale, che è stato veramente gentile e disponibile, e i dottori.
Grazie di cuore.
Primo parto
L'ostetrica Matilde è veramente eccezionale in sala parto. È una delle persone più gentili e cordiali che abbia mai incontrato, otre ad essere una persona molto professionale e brava nel proprio lavoro. Mi sono trovata benissimo con lei e con il ginecologo dott. Adriano Petrelli, hanno molta pazienza e stanno assisterti fino alla fine in modo eccellente.
5 Stelle alla sala parto.
Per quanto riguarda la sala travaglio, ho trovato invece personale maleducato, sembra quasi che dai loro fastidio a stare lì dentro e a chiedere assistenza. Spero che un giorno quel reparto potrà divenire alla pari della sala parto.
RICREDUTI
A distanza di 12 anni, sono tornata a partorire al reparto di ostetricia dell’Ospedale Santa Mari di Terni dopo un’esperienza non positiva. Devi dire invece che questo secondo parto ha costituito una sorpresa positiva perchè ho riscontrato competenza, umanità e soprattutto vicinanza, differentemente da quanto accadde nel 2008. Complimenti particolari all’ostetrica Cristina Marchetti che mi ha assistito nel travaglio e durante il parto, mettendomi sempre a mio agio nonostante le difficoltà del momento.
Umanità
Un esame semplice. Ecografia Pelvica. Tempo di attesa, fantastico. Puntualissime: 11.40 appuntamento, 12.00 entro. La ginecologa mi fa spogliare, mi chiede il motivo dell'esame e mi dice che non vale, il motivo è inutile. Un medico prima di lei mi aveva detto che mi sarei dovuta controllare dai 3 ai 6 mesi. Le chiedo che forse sono in menopausa, non ho il ciclo da 11 mesi, lei mi dice che dopo 6 mesi di mancato ciclo si è in menopausa. Il ginecologo nella visita di dicembre mi disse che dopo 12 mesi in assenza di ciclo si va in menopausa (si mettessero d'accordo). Mi sdraio su un lettino normale senza staffe, neanche allargo le gambe che mi infila la sonda in modo brusco. Mi dice: tutto a posto. Lei sta bene. Poco dopo dice, no, lei é gonfia. Troppo gonfia, troppa aria. E spinge. Finito. Basta. Toglie la sonda, mi fa asciugare con la carta deve ero seduta e mi inviata ad uscire. Io prima di uscire le chiedo se posso avere un consulto su un altro dolore. Non c'entra con la ginecologia, ma dato che in questo periodo il mio medico non vuol vedere nessuno se non stai per morire, al pronto soccorso ti prendono ad "urlacci" se non stai per morire, quindi lei era il primo medico che vedevo dopo mesi, chiedo... Ho un dolore da giorni sotto il seno sinistro, cosa potrebbe essere? Risposta, vada al pronto soccorso. Va bene. Grazie. Esco ed attendo la risposta della ecografia. Dopo qualche minuto esce e mi dice, l'esame è nullo, non ho visto le ovaie, lo deve rifare, troppo gonfia. Arrivederci.
Ora debbo prendere appuntamento di nuovo, ripagare e forse tra un anno, vediamo. Non andrò mai più all'ospedale di Terni. E racconterò questo e l'altro aneddoto avuto al pronto soccorso di Terni. Si chiede solo rispetto tra esseri umani.
Intervento a pieni voti
Il reparto di ginecologia è adesso guidato, meritatamente, dal Dott. Leonardo Borrello, facente funzione di primario. Sono stata operata il 22 gennaio 2018 di tumore ovarico da un'equipe formata dal Dott. Borrello, Dott. Antonio Di Cintio, Dott. Amilcare Parisi. L'ingresso in sala operatoria è stato alleviato dal loro saluto e incoraggiamento, l'anestesista Giuseppe Di Masi ha effettuato un'anestesia perfetta. L'intervento è stato effettuato nel migliore dei modi. L'assistenza nel reparto Ginecologia è stata attenta, solerte e competente da parte di tutte le infermiere, a partire dalla caposala Nicoletta Bruschini.
La pulizia ineccepibile, con frequente cambio di biancheria.
Ringrazio di cuore tutto lo staff e mi complimento per la professionalità, nonché per la sensibilità e capacità relazionale con le pazienti.
Angeli
Mi hanno salvato la vita e sono stati degli angeli, durante e dopo il parto. Grazie a tutti.
Un parto fantastico
A novembre è nato qui mio figlio. Io mi sono trovata molto bene! In sala parto sono stata costantemente seguita, confortata e rassicurata. Appena entrata in sala parto ho pensato di essere stata fortunata perchè avevo uno staff intorno (credo di ostetriche, ma non sono sicura che non vi fosse qualche ginecologa e pediatra) molto in gamba che mi ha subito messo a mio agio. Poi c'è stato il cambio turno ed ho avuto paura che la situazione peggiorasse, ma devo dire che mi sono trovata molto bene anche dopo. L'ostetrica Matilde che ha fatto nascere mio figlio è stata veramente molto disponibile e carina, mi ha fatto provare tutte le posizioni più comode, addirittura sono stata un'ora durante il travaglio sul wc con il macchinario per il tracciato trasportato appositamente per me. Non potrò mai ringraziarla abbastanza, anche per le spiegazioni continue che mi ha dato e che hanno fatto sì che solo alla terza spinta avessi già il mio bimbo tra le braccia. Un altro punto a favore è la presenza costante dell'anestesista: io non ne ho usufruito, ma la possibilità di praticare in ogni momento la parto analgesia è secondo me importantissima, perchè non si sa mai come si reagisce e quanto a lungo possano andare le cose.
Ho un ricordo veramente stupendo, come dovrebbe essere per un evento così importante. Anche in reparto ed al nido ho trovato personale molto gentile e disponibile ad assecondare le richieste e le ansie delle neo mamme. Grazie a tutti.
Medici attenti e competenti
Durante la gravidanza ho avuto le contrazioni fortissime e una volta mi è capitato di cadere e farmi veramente male; ovviamente in entrambi i casi mi sono preoccupata per il bambino e mi sono recata all'ospedale. Tutte e due volte sono stata accolta gentilmente dalle ostetriche, sono stata visitata e mi è stata spiegata ogni cosa sullo stato di salute sia mia che del bambino. Devo dire un grazie speciale a tutto il personale, che oltre ad essere competente è anche molto umano.
Una vera vergogna!
La mia fidanzata incinta si è recata in reparto ginecologico per disturbi gastro-intestinali non legati alla gravidanza ma ad influenza. Il medico che doveva presiedere al pronto soccorso ginecologico non era nemmeno nel suo ufficio e mentre passava il tempo il corpo della mia fidanzata ha avuto un cedimento: siamo dovuti quindi correre in bagno dove ha vomitato diverse volte, mentre le ben tre infermiere presenti, che non avevano altre pazienti al momento, se la ridevano nel loro ufficio. Tornata dal bagno, la mia lei ha chiesto di essere aiutata a stare meglio, ma nulla: le è stato ordinato di sedere, tacere e aspettare la ginecologa che in tutto questo ancora non era arrivata. Quando finalmente è arrivata la ginecologa poi, dopo aver proceduto ad ecografia e aver appurato che il feto stesse bene, non le ha più prestato attenzione ne' considerazione e l'ha rimandata a casa senza nemmeno averle misurato la pressione.
Esperienza positiva
Sono stata ricoverata a 41 settimane per rottura delle acque ma senza contrazioni. In mattinata ho fatto la visita e l'ecografia e mi è stato detto di rimanere a letto in attesa che venissero le contrazioni, dopodiché, passate le 24 ore, mi avrebbero indotto il parto. L'induzione era prevista alle 7:00 del giorno dopo ma, fortunatamente, alle 5:30/6:00 sono arrivate le contrazioni.
Alle 7:10 sono entrata in sala parto, mi è stata fatta la anestesia epidurale dopodiché ho avuto il cosiddetto "parto precipitoso": infatti alle 8:33 è nato il mio bimbo.
Io ringrazio veramente tutto il personale, infatti consiglio sempre questo ospedale perché mi sono trovata davvero bene.
Ringrazio il mio ginecologo Dott. Passalacqua in primis, per la disponibilità e la competenza dettate da anni di esperienza, e per il suo saper sdrammatizzare le ansie di una neo mamma in attesa. Ringrazio anche il Dott. Morbidoni, molto gentile, che mi ha fatto l'ecografia la mattina del ricovero ed ha indovinato esattamente il peso effettivo del mio bimbo alla nascita.
Un ringraziamento anche all'anestesista che mi ha fatto l'epidurale - purtroppo non so il suo nome ma è stato davvero bravo, non ho sentito Il minimo dolore o fastidio. Eingrazio anche la Dott.ssa Donati per avermi seguita durante il parto, ma soprattutto dopo con i punti.
Un ringraziamento speciale va alla ostetrica Matilde, una donna dalla gentilezza infinita, mi ha messo in tranquillità, le ostetriche dovrebbero essere tutte come lei.
Anche dopo con il rooming- in mi sono trovata benissimo le ostetriche del nido sono state molto gentili e preparate.
Se opterò per il secondo figlio, tornerò a Terni.
GRAZIE DI ESISTERE
Mi chiamo Antonella, ho una paura matta non delle analisi e degli esami, ma dei loro esiti.. tanto da poter dire che se non sono ipocondriaca poco ci manca, e vorrei far conoscere la mia esperienza. A seguito di analisi del sangue con risultati fuori norma, dopo aver fatto degli esami dai quali non è emerso nulla di particolare, mi sono decisa a fare una visita ginecologica - che non facevo da molto tempo per quanto detto - però questa volta decidendo di andare direttamente dal Primario del Reparto di Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale Santa Maria di Terni, che visita anche in A.L.P., Dott. Giampaolo PASSALACQUA.
Dico sin da subito che la mia esperienza con il Dott. PASSALACQUA e la sua equipe è stata positiva, a parte l'ovvio dispiacere dell'essere in Ospedale. Infatti, sin dalla prima visita, il Dott. PASSALACQUA si è dimostrato molto professionale, nonché oltremodo gentile e cordiale, tanto da rasserenarmi e tranquillizzarmi, dato che ero molto agitata. Da subito ha individuato il problema ed effettuato la diagnosi, spiegandomi il tutto esaurientemente e con parole semplici, tanto che non ho avuto la necessità di fargli delle domande, e dicendomi cosa sarebbe accaduto successivamente: mi sarei dovuta ricoverare per subire un intervento chirurgico per rimuovere l'utero, in quanto invaso da un grande fibroma. Inoltre, con grande simpatia, è riuscito sin da subito a strapparmi dei sorrisi, che mi hanno permesso di non pensare al problema per un po'. Dopo qualche giorno, presso il reparto mi ha visitato per la seconda volta e visto il mio stato di agitazione ha deciso di anticipare l'intervento, mettendomi in lista da lì a pochi giorni. Una volta ricoverata, sempre con grande professionalità, simpatia e umanità, scegliendo parole giuste, mi ha tranquillizzata prima dell'intervento, avvenuto il 4 marzo 2016, e sostenuta dopo. Ora sto terminando il periodo di convalescenza e posso dire di non aver mai sofferto dolori, che la ferita si è ben rimarginata e che ho buone prospettive future di una perfetta guarigione. Tornando al periodo trascorso in Ospedale, vorrei anche evidenziare la professionalità e la gentilezza della Dott.ssa Di GIULIO, che ha effettuato l'ecografia e mi ha tranquillizzata con chiare spiegazioni e delle altre professioniste con le quali sono stata più a contatto; la Dott.ssa NENZ, nonché la Caposala Tiziana e le infermiere Marta, Monia, Samuela, Valeria e Valentina, anche molto simpatiche.
Inoltre, nel reparto è sempre presente una grande umanità trasmessa dall'intera equipe del Dott. PASSALACQUA, cui va il merito per tale gestione. Al Dott. PASSALACQUA va anche riconosciuto il merito di essere sempre disponibile, sia nel rispondere al telefono che nel ricevere personalmente per chiarire ogni minimo dubbio che si possa avere, e vi garantisco che io ne ho avuti, anche a causa delle mie paure. Perciò, è con grande affetto che dico un enorme GRAZIE a tutti voi del Reparto Ostetricia e Ginecologia dell'Ospedale Santa Maria di Terni.
A margine, simpaticamente ringrazio anche l'Anestesista perché, premesse le mie paure, ha fatto in modo che io non mi svegliassi durante l'intervento.
Infine dico a tutti: non lasciatevi prendere dalla paura, gli esami vanno fatti per evitare problemi più gravi, come avrei potuto evitarli io.
Antonella T.
Parto naturale
Sono stata assistita meravigliosamente in cameretta durante il travaglio da una dottoressa giovanissima ma con un modo di fare spettacolare e una competenza ottima. Da lì sono passata in sala parto, dove ho trovato delle ostetriche fantastiche che mi hanno aiutata fisicamente, ma soprattutto mentalmente!
Parto naturale
Ho partorito 2 volte in questo ospedale e sinceramente non mi sono trovata bene. I miei parti sono stati naturali, veloci e senza complicazioni per fortuna, ma anche alla fine con tanti punti di sutura messi male dalla dottoressa Sdei.
Ringraziamenti per l'umanità e la professionalità
Dopo avermi diagnosticato la patologia a seguito delle rituali analisi, a causa della diffusione del fibroma, la celerità è stata necessaria per affrontare il caso. L'intero reparto ha dimostrato che in condizioni di urgenza sono stati in grado di trasferire la giusta sicurezza e tranquillità per affrontare l'intervento. Il fibroma è stato tolto. Ora dobbiamo solo aspettare il decorso post operatorio.
Desidero ringraziare per l'umanità dimostrata e la notevole professionalità, che mi hanno consentito di superare il momento critico dell'intervento delicato al quale ho dovuto sottopormi. Grazie a questi due elementi si possono sicuramente raggiungere eccellenze e apprezzamenti per il servizio sanitario nazionale. Finché saranno presenti professionalità di questo livello possiamo sicuramente sentirci tranquilli di affrontare qualsiasi tipo di intervento. Qualsiasi sarà l'esito, alla fine sono certa che è stato fatto il possibile senza mai essere lasciata sola nella strada della guarigione.
Grazie.
Grazie
Dopo tanti monitoraggi, sono stata ricoverata il 22.7.2013 alla 41ma settimana e, avendo rinvenuto poco liquido amniotico residuo, mi hanno applicato il gel per indurre il parto. L'utero ha iniziato subito a contrarsi (anzi, mi hanno dato una compressa di buscopan perché inizialmente si contraeva, ma non si rilassava) e in capo a sei ore il mio cucciolo è nato. Ricordo la corsa dal reparto alla sala parto vera e propria, non si aspettavano che la dilatazione avvenisse così rapidamente! Non posso che ricordare affettuosamente il personale, un team tutto al femminile che mi ha trattato premurosamente e in modo quasi materno. Purtroppo non ho mai saputo tutti i loro nomi, ma invio un grazie di cuore alla dr.ssa Donati per la sua competenza e gentilezza, alla dr.ssa Ferretti e alla ostetrica Martone per la pazienza e dolcezza nel darmi istruzioni e nell'applicare i punti e, dulcis in fundo, alla capo ostetrica Bianco per avermi tenuto la mano nei momenti più critici… Grazie ancora, anche il rooming-in è stato importante e significativo, spero solo che nel tempo possa essere migliorata la struttura (quant'è caldo nel reparto a luglio!) e che siano messe a disposizione più ostetriche per aiutare le mamme nell'inizio dell'allattamento.. In ogni caso, se avrò un secondo bimbo, sceglierò ancora Terni per farlo nascere.
Grazie
Ho partorito la mia bimba nel 2010 e voglio dire che è stata una esperienza positiva, mi hanno fatto TC e tutto e andato bene. Il Dr. Massimiliano Casavecchia è stato il mio angelo custode. Grazie mille.
Insomma...
Mi dispiace dover dire che la mia esperienza non è positiva.
10 giorni di ricovero a 14 settimane di gravidanza per contrazioni e dilatazione collo dell'utero (neanche accorti di ciò) mi dimettono; torno dal mio medico, vado all'ospedale di Narni e effettuo ricovero con cerchiaggio a 17 settimane.
Torno a Terni per il parto e l'ostetrica si dimostra veramente poco gentile e interessata, addirittura per partorire devo stare con i gomiti alzati (posizione per me molto scomoda). Non è possibile scegliere la posizione a noi più comoda, ma solo sdraiata..
In sala parto mi ritrovo numerose persone che sfogliano con il ginecologo il catalogo Ikea e chiacchierano dei mobili, il tutto mentre sto partorendo.
Brutta esperienza davvero!
30 infiniti giorni
Il giorno 12-06-13 il mio medico mi comunica che, a seguito di un aborto interno, bisogna praticare un raschiamento. Il giorno dopo devo presentarmi alle 7.30 in ospedale, dove avrebbero deciso ogni cosa. La mia bella storia ha inizio con le parole del responsabile, non certo noto per la sua gentilezza, il quale, rivolgendosi alla caposala, chiede "qui fuori c'e' una che dice di dover fare un raschiamento?!" e continua "la mandi via, oggi non c'e' tempo, faremo sabato". Raschiamento tecnicamente andato bene, così dicono. Sfortunatamente, dopo 15 gg. ho ancora una forte e continua fuoriuscita di sangue; ancora più sfortunatamente il mio accurato e meticoloso medico, il dott. Morbidoni, va in ferie. Lo cito semplicemente per tenerlo fuori da questa storia, dato che nemmeno c'era e mi viene da pensare che se ci fosse stato, tutto ciò che seguiterò a raccontare non sarebbe neanche successo. Da quel momento inizia il calvario; si susseguono e vengono azzardate, senza neanche troppo impegno, una serie di teorie circa la mia non propriamente comune "sanguinosa" condizione. Qualcuno ritiene normale che dopo 15 gg. ci sia ancora del sangue; un altro lo considera un bene; un altro ancora sostiene sia il sintomo di una patologia più grave, è quasi certo che io abbia un'anomalia alla placenta, magari, cito le sue parole "allo stadio iniziale", e parla già di un ulteriore raschiamento. Tutto ciò senza che avesse il riscontro dell'esame istologico... esame che - fortunatamente - ha dato un esito differente, opposto. Dopo 25 gg. di traccine ematiche, come qualcuno le ha definite, ritorno in ospedale. Mi riceve un Dottore che non avrei mai voluto nemmeno sognare, figuriamoci incontrare, il quale dopo una visita interna di 25 secondi - trovando le pareti pulite - non ha ritenuto opportuno fare l'ecografia, nonostante la mia richiesta e nonostante gli avessi precisato che sanguinavo da ormai 25 gg. Voleva 25€ per la consulenza, suppongo 1€ al secondo.. niente ecografia. Ha preferito intraprendere una dissertazione circa gli errori che si possono commettere mentre si lavora, dunque anche un medico può sbagliare.. diceva lui. L'errore dev'essere compreso; mi ha anche chiesto se io non avessi mai commesso errori nel mio lavoro.. quel signore dimentica che è lui che quotidianamente lavora con le vite umane, non certo io... Credo che col suo discorso volesse preventivamente tenersi ben lontano da eventuali futuri sensi di colpa! Ritornando a me, al 30° giorno di flusso, armata di coraggio e desiderosa di giungere alla risoluzione del problema, decido di ritornare in ospedale, di ripercorrere quelle scale, quei corridoi, quelle stanze e chissà che altro.. Invece finalmente "una luce in fondo al tunnel": mi accoglie la dott.ssa Nenz, che non smetterò mai di ringraziare, anche se -sicuramente- lei riterrà di aver semplicemente svolto il proprio lavoro. Dopo un esordio movimentato (ho infatti ricevuto un sonoro rimprovero perchè credeva che mi fossi presentata lì solo dopo 30 giorni), le ho spiegato ogni cosa e la dott.ssa -professionale e al tempo stesso materna (non so proprio come faccia), mi ha visitata, di sua iniziativa ha fatto l'eco e le analisi al sangue. Sono certa che di più e meglio non avrebbe potuto fare. Tutto ciò è stato ieri; se tra 2 gg. le perdite dovessero persistere, ritornerò in ospedale e chiederò ancora di lei. Anche questa è stata una sua iniziativa. Mi ha sicuramente rasserenata e sono di nuovo fiduciosa. Ne approfitto, ancora una volta, per ringraziarla e salutarla. Mi auguro che molti altri medici possano leggere queste righe, che ne abbiano il tempo e la voglia; mi piacerebbe anche che alcuni di loro INVECE DI METTERE IN CONTO GLI ERRORI, COMINCIASSERO A METTERE IN CONTO UN BEL.. CAMBIO DI MESTIERE!!
Spero che tutto questo finisca presto e già sorrido se penso che il mio medico, ignaro di tutto, al suo rientro mi dirà:
TUTTO BENE, NO? ERA SOLO UN PICCOLO RASCHIAMENTO, COSA LE AVEVO DETTO..
GRAZIE PER L'OPPORTUNITà FLAVIA.
I miracoli accadono- dott.ssa Muti
Grazie alla professionalità, la precisione e la passione per il suo lavoro da ostetrica e ginecologa della dott.ssa Annarita Muti, ho affrontato l'asportazione dell'utero e di un ovaio, con mille problemini come l'ipertensione e l'allergia verso molti farmaci, con tutta tranquillità e professionalità. E adesso a 42 anni sono rinata, grazie a lei e tutta l'equipe, come anche alla disponibilità di tutto il personale infermieristico.
Grazie Dott. Passalacqua e staff
E' la prima volta che dico alle mie amiche che sono stata bene in ospedale. In questo reparto ho trovato un'accoglienza da parte dell infermiere e dottori veramennte importante. E' come se fossi stata a casa mia; i dottori sono veramente in gamba sia professionalmente che a livello umano (sono anche simpatici). So che quando partorirò andrò in ospedale molto tranquilla perchè troverò una equipe veramente grande e delle infermiere in tutti i sensi simpatiche e professionali. grazie a tutte, siete in gamba. In particolare grazie dottor Passalacqua, sei una persona speciale e professionale e grazie ai suoi colleghi: sono stata trattata veramente bene. DEBORA RAGGI.
Parto naturale
Ho partorito mia figlia nel 2009 alla 40a settimana, purtroppo con rottura prematura del sacco e senza contrazioni, quindi ho dovuto ricorrere alla stimolazione con l'ossitocina. Ho ricevuto un'assistenza magnifica dall'ostetrica di turno Sabrina Moretti, veramente professionale e umana e da tutte le altre ostetriche presenti (visto che al momento ero l'unica partoriente), nonché dai medici e poi, dopo il parto, dal personale del reparto, sempre disponibile a darmi una mano se c'era bisogno e con molto gentilezza, vista la mia inesperienza.
La bambina mi è stata portata subito in camera (c'è il rooming-in) dopo 2 ore e una delle infermiere mi ha subito aiutata ad attacarla al seno.
Credo che molto spesso sia anche il nostro atteggiamento a fare la differenza.
Partorirò la mia seconda figlia a gennaio 2012 e ricorrerò senz'altro di nuovo al reparto di ostetricia dell'Ospedale di Terni.
Competenza, Dott. Passalacqua
Sono stata ricoverata per una rottura delle acque a 24 settimane e in un altro ospedale mi avevano detto che avrei perso il bambino. Sono stata a letto per 25 gg e poi la rottura si è chiusa, non so se sono stata fortunata, comunque mio figlio è nato a 41 settimane con stimolazione e pesava 4,025 Kg e stava benissimo. Il primario il Dott. Giampaolo Passalacqua ora è il mio ginecologo. Il personale è molto umano e competente.
Un grazie ancora a tutto il reparto.
PAZIENTE DEL REPARTO DI OSTETRICIA
ARRIVATA DA ALTRO OSPEDALE DI TARQUINIA CON CERCHIAGGIO DI URGENZA ALLA 23esima SETTIMANA, SONO STATA ASSISTITA MAGNIFICAMENTE DALLO STAFF DI OSTETRICIA IN MANIERA FANTASTICA FINO ALLA 36esima SETTIMANA. CONSIGLIO A CHIUNQUE L'OSPEDALE DI TERNI, OVE HO TROVATO UN REPARTO DI OSTETRICIA VERAMENTE PREPARATO E GENTILE, PARTENDO DAL DOTT. PASSALACQUA, ALLA CAPO OSTETRICA NICOLETTA, ALLE OSTETRICHE VALENTINA ED ERSILIA, INFERMIERE GLORIA, SABINA, LETIZIA, ALLE DONNE DELLE PULIZIE (IN PARTICOLARE KATIA), ALLA MENSA. INSOMMA, HO UN BEL RICORDO E DEVO MOLTO A QUESTE PERSONE.
Esperienza negativa da dimenticare
Vi racconto come è nato mio figlio. Tutto comincio' il xx del mese di xxxxx 2008, quella sera avevo le contrazioni, erano regolari ogni 20 minuti ed erano non troppo forti, sopportabilissime, da giorni pensavo "ci siamo". dopo un po' di ore che andava avanti cosi', e sentendo le contrazioni un pochino piu' forti, mi decisi (grande errore) ad andare in ospedale per un controllo ed eventualmente partorire, che tanto ero a 35 settimane, il bambino era gia' un piccolo vitello (2.900 kili) formato e in salute e, dall'ultimo controllo, tutti gli organi erano perfettamente formati, percio' non avevo paura di eventuali problemi respiratori. Arrivo in ospedale e mi controllano, mi chiedono tutti i documenti e poi mi spaventano: "eh ma che vuole che abbia problemi? no no deve stare dentro ancora due settimane minimo!" Poi mi fanno la visita durante la quale, dopo un'altra contrazione, gli rimane il tappo in mano e mi trovano aperta di un cm... cosi' decidono di portarmi a fare i tracciati e mi dicono che dovro' mettere il miolene perche' ripetono che è troppo presto. Ai tracciati non si vede una contrazione, nonostante prima le avessero toccate con mano, ai tracciati sono sparite. Io sono certa che è colpa loro perche' mi hanno spaventata, ma allora, credendo che fosse meglio fare come dicevano loro, mi faccio mettere il miolene. Per 4 giorni in ospedale col miolene, tutti i controlli perfetti. Poi torno a casa, dopo qualche giorno mi alzo dalla sedia e il mio pube fa un rumore come di rottura, un dolore che mi portero' fino a dopo il parto. Mi faccio controllare, ma mi dicono che non è nulla, io penso che la cartilagine ha ceduto un po' per via dell'aumento di peso del bambino. Da li arrivero' a 41 settimane. Monitorata e controllata con precisione quasi svizzera fino al giorno della 41esima settimana, all'ultimo monitoraggio decidono di tenermi e indurmi la mattina dopo. Io ignara che si potesse aspettare la 42esima settimana per fisiologia e contenta che finisse l'odissea, non vedevo l'ora di partorire. Alla visita prericovero dico che non voglio la tricotomia perche' tanto voglio fare il parto naturale e non voglio assolutamente l'episiotomia, quinidi la tricotomia e' inutile, ma l'ostetrica si avvicina col rasoio, mi dice che è piu' igienico e taglia (ormai a gambe aperte, nuda, che ti ribelli?), rasatura a secco, la cosa piu' fastidiosa mai provata fino a quel momento. Gia' li mi sento violata, ma sopporto. Quel giorno non ero andata di corpo. Mi faccio dare un lassativo cosi' il giorno dopo sono libera e pronta. Prendo il lassativo prima di cena. Dopo cena ho dei dolorini e penso che sta facendo effetto. Invece sono le contrazioni, il lassativo ha forse sbloccato la situazione e lo scopro quando con questi dolori leggerissimi e sopportabilissimi mi portano per il controllo di routine del tracciato in sala travaglio. Li per la prima volta in tutta la gravidanza vedo come sono fatte le contrazioni e dentro di me esulto di gioia e mando un messaggio a mio marito che era tornato a casa perche' sarebbe venuto l'indomani. Durante le contrazioni cominciano a scendere i battiti del bambino ogni tanto, ma poi risalgono quindi non mi preoccupo troppo, ma la ginecolga mi diche che se cominciamo cosi' non ce la facciamo... io alloora ero ignara della corrispondenza fisiologica fra contrazione e decelerazione fetale e un pochino mi comincio a preoccupare, che certamente era lo scopo poiche' la ginecologa era assolutamente pro cesareo. Contro il mio volere espresso, mi mettono l'ago cannula "perche' se dopo devi fare il cesareo sei gia' pronta" e li mi ribello senza successo, dico "almeno mettetemi l'ago nell'incavo del braccio che l'altra volta hanno provato sul polso/mano e non ci sono riusciti e mi hanno fatto solo male", ma non c'è verso, due tentativi, due aghi piegati e poi il terzo, mentre piangevo e li supplicavo, alla fine mi hanno accontentata... piango ancora un po', poi mi riprendo e si va avanti, mi sento ancora piu' violata, ma voglio solo abbracciare il mio cucciolo. Mi vorrei muovere, alzarmi, camminare o stare almeno in piedi col monitoraggio, ma mi obbligano sul lettino. Dico che non voglio assolutamente ossitocina, ma me la mettono spacciandomela per soluzione salina perche' dopo l'attacco della flebo comincio con contrazioni estremamente piu' forti. Arrivo fino alle xx.30 con contrazioni sempre piu' forti e ravvicinate, mio marito accanto dalle 22.00-22.30 circa che mi dava forza e si preoccupava ad ogni decelerazione, le ultime contrazioni erano talmente infinite e forti che non riuscivo a prendere quasi fiato, figuriamoci fare la respirazione. Arrivata a 6 cm e dopo l'ennesima decelerazione, la ginecologa mi dice, "facciamo il cesareo che sta soffrendo". In lacrime, spaventata, piena di dolore e quasi senza respiro non riesco a dire no e oppormi. Ho paura che il bambino davvero soffra, muoia. E intanto ero ignara allora, non come oggi, non sapevo che la posizione litotomica (ovvero sdraiata) puo' causare delle false sofferenze fetali e che bastava che mi lasciassero stare alzata o provare altre posizioni perche' tutto si normalizzasse! E le contrazioni date dall'ossitocina non erano certo di aiuto dato come erano, per non parlare del fatto che SE le contrazioni fossero state davvero prodotte dal mio corpo (dal momento che secondo la cartella clinica non avrei avuto nessuna flebo - misteriosamente mai successa) avrebbero potuto provare almeno due metodi per rallentarle un po'(fatto stabilito da altri medici di un altro ospedale che hanno visto la cartella clinica). Firmo il foglio giallo con un chirurgo (? o cosa?) che mi guarda male, forse e' seccato, forse lo fa per incitarmi a firmare, ma non è gentile, non ricordo cosa mi dice, sono stordita dalle lacrime e dal dolore, ricordo solo il suo volto senza un'ombra di comprensione o gentilezza. Urlo, urlo, continuo a urlare dal dolore fortissimo, mi dicono di spostarmi sul lettino della sala operatoria, ci arrivo aiutata, sto malissimo, sono piegata in due dal dolore e urlo, mi dicono "e stai zitta!" e dico "ma fa male non respiro non lo faccio apposta sono le contrazioni!!" e dentro di me penso come si faccia a dire una cosa simile a una partoriente... sara' seccata anche lei, perche' li ho tutti li attorno a me quando potrebbero riposare? Seduta sul lettino della sala operatoria prendo un respiro e mi immobilizzo quei pochi secondi che servono per l'ago della spinale. L'unico angelo della situazione mi parla, mi racconta quello che sentiro'. E' l'anestesista, mi rassicura e mi dice quello che accadra', mi da del gas(?), forse per farmi stare piu' tranquilla. Ci parlo, gli faccio domande, comincio a chiacchierare cercando di sdrammatizzare, di sapere cosa fanno, ma la chirurga(?) è scocciata, mi dice che hanno da fare, mi zittisce. L'anestesista va via e non lo vedo piu'. Poi sento il vagito, il mio bimbo è fuori. Me lo portano, lo guardo ma e' tutto troppo veloce, me lo fanno baciare un secondo, gli dico due parole poi lo portano subito via, nessun altro contatto. Io gli dico "non dategli niente per favore non dategli nulla che lo allatto io". Mi ricuciono, mio marito e mia madre me li fanno vedere prima di entrare nella saletta di controllo, ma per pochi secondi, il tempo di chiedermi come sto e farmi vedere una foto fatta al bambino mentre usciva nella culletta termica, poi mi portano via, li in una sala attigua alla sala operatoria, mi attaccano un macchinario per controllare il battito cardiaco e la pressione. Li spendero' quasi due ore da sola, chiamo per avere un contatto umano, viene una ostetrica scocciata, mi stacca la macchina perche' tanto non serve piu', mi dice che hanno da fare. Piango, non riesco a dormire, tremo per quello che sembra un tempo infinito, un effetto dell'anestesia. Chiedo di vedere il mio bambino piu' volte, non ricordo quando e quante, mi viene detto che è al nido, che stanno facendo i controlli ecc. Quando poi e' ora che mi si porti in reparto dal lettino al mio letto mi incitano a muovermi, gli dico che è impossibile, che non sento le gambe che non ho forza, l'infermiera di turno mi dice di dargli una mano, che non ce la fanno a sollevarmi da sola, che mi devo aiutare con quel maniglione, io ci provo, ma è inutile, non sento nulla, quasi rischio di spostare il lettino e cadere. Allora di forza mi alzano e mi muovono, sono nel mio letto e chiedo di nuovo di vedere il mio bambino, che l'ho visto solo due secondi. Finalmente me lo portano, ma mi dicono solo 5 minuti che devi riposare resto con mio marito, mia madre e l'infermiera del nido che arriva col bimbo e forse, mossa dalle mie lacrime, me lo fa vedere 10 minuti e piu'... ma dalla sala parto sono passate tre ore e l'ho potuto vedere solo dopo molta, moltissima insistenza, mi dicono che gli hanno dovuto dare acqua e zucchero perche' aveva la glicemia bassa (non sapevo che fosse fisiologico e normale e che non si deve dare nulla) quindi anche dopo quest'ennesima violazione sopporto... il bambino dorme e prima che venga portato via, non ho pensato ad attaccarlo al seno: stanca, stravolta di emozioni e non lo volevo disturbare. Lo portano via e crollo dalla stanchezza, dormo un po', poi il dolore mi sveglia, chiedo l'antidolorifico, ci vorrano ore prima che me lo portino e che non faccia nemmeno effetto, chiedo e lo richiedo e mi portano solo le stesse bocce di flebo che non facevano nulla. Il resto della mattina passa fra il dolore e il sonno che mi prende e mi lascia, verso le 8 realizzo che non mi hanno portato ancora il bambino e comincio a chiedere di lui, non me lo portano prima delle 10 e gli hanno gia' dato il latte artificiale; mi arrabbio, ma ormai non c'è nulla da fare. Al prossimo accenno di fame me lo faccio mettere al seno e dopo un po' di difficolta' troviamo la posizione giusta e cominciamo l'allattamento al seno. Il personale ostetrico che si alterna è raramente cortese. Alla visita di controllo mi spremono il ventre al punto da farmi piangere. Mi hanno messo flebo di ossitocina e methergin CONTROINDICATO IN ALLATTAMENTO come scritto da foglietto illustrativo ed aggiungo inutili dato l'allattamento al seno che stimola le contrazioni uterine. Dicono che è per precauzione per non rischiare un raschiamento, non informata al tempo credo alle loro parole ancora una volta. Il giorno dopo mi dicono che mi devo alzare, ma io non voglio, sto male, non me la sento e non ce la faccio a fare nulla. Non voglio altro dolore, non mi danno l'antidolorifico che chiedo, sono ancora attaccata alla flebo e al catetere (dimenticavo di dire, quando mi hanno preparata per il TC mi hanno infilato il catetere una prima volta non riuscendoci e facendomi malissimo e la seconda riuscendoci, questo fara' si che le mie urine siano miste a sangue il primo giorno e mi comportera' un'infezione che mi portero' per due settimane) non ne voglio sapere di alzarmi, voglio che siano seguiti i miei tempi. Arriva il pomeriggio e un'infermiera mi dice che se mi alzo dopo un po' passa tutto e che posso finalmente cambiare il mio bambino ecc, mi sprona, mi faccio un po' di coraggio, le dò retta, mi aiuta a sedermi e successivamente alzarmi, ma solo io so l'inferno che ho vissuto in quel momento, l'alzarmi mi lacera, mi squarcia, mi sento strappare, e' come se mi dessero fuoco, un dolore atroce, mi sento morire mi lascio andare e mi rimettono di peso sul letto, in lacrime. La sofferenza e la paura di provare di nuovo quel dolore mi fa desistere dal provare di nuovo per ancora molte ore, quando mi alzero' di nuovo per la prima volta davvero, sara' per spostarmi dal letto alla sedia. Nutro il mio bambino del mio colostro quanto piu' posso, ma un paio di volte sono costretta a chiedere l'aggiunta perche' non sapevo che fare, era piu' affamato del dovuto a causa del latte artificiale e la glucosata che gli avevano allargato il suo minuscolo stomachino, quello stomachino che finche' non arriva la montata lattea ha la capacita' di un cucchiaino e come tale sarebbe stato perfetto ad accogliere quelle poche nutrientissime gocce di colostro prodotte nei primi giorni, ma io queste cose non le sapevo ancora allora. Per fortuna arriva poi la montata lattea e riesco a farlo saziare solo di me. Quando esco, dopo 4 giorni lo faccio in parte sulla sedia a rotelle, sto ancora male e staro' male (anche se un po' meno) per altri due mesi.
Il cibo era buono.
Le infermiere del nido, tutte tranne un paio, dovrebbero cambiare mestiere secondo me.
Hanno trasformato un parto fisiologico in un parto cesareo.
Il senso di vuoto, la rabbia per il subito, l'impressione che quel bimbo non mi appartenesse del tutto anche se l'ho amato subito mi hanno accompagnata per vari mesi, dopo mi è stata anche diagnosticata una SINDROME DA STRESS POST TRAUMATICO che per fortuna non ha nulla a che vedere, ne si è mai collegata ad una depressione PP e dopo 17 mesi la rabbia era ancora tanta. Oggi la rabbia c'è ancora, ma c'è anche tristezza, rimpianto per essermi fidata delle persone sbagliate. Non siamo malate da trattare senza rispetto, siamo donne e madri, partorienti, non pazienti, ma lì ho vissuto un trauma che non dimentichero' mai.
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