Clinica Latina Roma
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Ricovero di mia madre
Mia madre ha 91 anni ed ha lavorato per tantissimo tempo come insegnante di italiano.
Nel luglio 2024 è stata ricoverata al Pertini a seguito di un’ischemia e, dopo 10 giorni di ospedale, è stata accettata nella Clinica Latina, rimanendovi circa 60 giorni.
Qui abbiamo trovato Personale di elevatissima qualità e mi riferisco soprattutto a coloro ai quali è stata affidata; desidero citarli:
Cinzia – Caposala;
Veronica, Alessandro, Liliana, Ginimal, Catalina, Mary – Infermieri;
Daniele – Fisioterapista;
Patrizia, Rosio, Cristina e Jof – OSS.
Tutti loro, guidati sapientemente dalla D.ssa Gina Spallone (figlia dello storico fondatore della Clinica, Prof. Ascanio) e dalla figlia, D.ssa Luana, hanno saputo operare con capacità, pazienza e delicatezza, qualità non affatto scontate nella stragrande generalità del personale sanitario ma di cui mia madre aveva un assoluto bisogno nelle sue condizioni di anziana allettata e non autosufficiente, cardiologicamente scompensata, con problemi renali ed urinari, generalmente lucida ma con tratti di disorientamento nel tempo e nello spazio e un inizio di demenza senile; e soprattutto con tratti di aggressività, manifestati principalmente all’atto dell’assunzione dei farmaci/terapie e dei pasti.
L’hanno assistita in tutto, nella fisioterapia come nelle pulizie quotidiane, nel darle da mangiare come nel somministrarle i medicinali (talvolta occultandoglieli nel cibo o nelle bevande), con il quotidiano sostegno, gesti di amore e di conforto e numerosissime attestazioni di sensibilità (ad esempio chiamandomi dai loro cellulari personali quando mia madre glielo chiedeva o uscendo espressamente ad acquistarle prosciutto e mozzarella al supermercato, in una di quelle tante tristi giornate “di crisi” in cui aveva espresso questo desiderio). L’hanno accudita come se si fosse trattato di una persona di famiglia.
L’hanno aiutata soprattutto quando (ero presente) ha avuto l’ennesima ischemia, iniziata con una febbre che è andata improvvisamente aumentando fino a farle perdere conoscenza.
In quella convulsa circostanza, in cui ero paralizzato dal panico, la D.ssa Spallone ed alcuni suoi collaboratori che ho citato sono intervenuti tempestivamente ed hanno operato magistralmente, con capacità e attenzione, somministrandole l’ossigeno, il diuretico, la cardioaspirina, l’antibiotico, il gastroprotettore, le flebo e tutte le cure del caso, senza risparmio di tempo e di energie (la Dottoressa, nonostante avesse un importante impegno personale, è tornata espressamente in serata per verificare le condizioni di mia madre e un’Infermiera, nonostante avesse terminato il turno, è rimasta volontariamente ad accudirla), salvandole la vita.
Mia madre non è guarita, perché dalla vecchiaia non si guarisce: l’abbiamo trasferita in un’altra Struttura perché alla Clinica Latina non poteva rimanere oltre; ho tentato comunque tutto il possibile per continuare a tenerla lì, con le persone competenti ed affidabili a cui si era tra l’altro abituata: sono certo che l’ospitalità e l’affetto ricevuti presso la Clinica Latina hanno contribuito ad alleviarne significativamente le sofferenze.
Colgo l’occasione per ringraziarli tutti, anche il personale amministrativo/di supporto o di cui ho distrattamente dimenticato il nome: mi sono rimasti nel cuore e nella memoria per la disponibilità, la cortesia e la serietà dimostrate e per l’abnegazione con cui hanno interpretato e interpretano la loro professione, nonostante le difficoltà e le mille insidie di tutti i giorni, senza farsi condizionare dal timore delle responsabilità o dall’accanimento con cui spesso noi, parenti dei pazienti, andiamo alla ricerca di qualcuno a cui scaricare addosso ogni possibile colpa per la morte o per le condizioni in cui si trovano i nostri cari, forse anche per la frustrazione di vederli in una condizione a cui non avremmo mai pensato o voluto che in vecchiaia potessero arrivare.
Grazie per la Vostra disponibilità, per le attenzioni che regalate ai nostri anziani, per la Vostra pazienza e per la passione e la dedizione con cui trattate il materiale umano che vi viene affidato: il nostro Paese ha bisogno del Vostro entusiasmo e di recuperare quei valori che purtroppo in Italia si stanno perdendo in termini di umanità e attenzione verso il paziente, l’anziano, che è un patrimonio di conoscenze, esperienze ed emozioni da rispettare e custodire e non un fastidio di cui disfarsi perché non ha più niente di utile da offrire; anche perché anziani diventeremo tutti…
Grazie, con la Clinica Latina avrò sempre un enorme debito di riconoscenza!
Ottima esperienza
Mia madre è stata ricoverata qui per quasi due mesi. La presenza quotidiana di noi familiari, l'impegno e la professionalità di assistenti, infermieri e medici hanno contribuito alla ripresa quasi totale di mia mamma. Ringrazio la dottoressa Spallone per la sua gentilezza, disponibilità e professionalità. Si dedica ai suoi pazienti con amore prendendosene sempre cura.
Ricovero di mia nonna
Mia nonna é stata in questa struttura per ben 60 giorni dopo un’operazione al femore. E' tornata a casa con trecento problemi, di cui un decubito dietro la schiena che sembrava una voragine.
Il 30 dicembre nonna non ce l'ha fatta.
Ricovero post acuzie
Questa clinica ci ha molto delusi. Dovrebbero riabilitare e invece perlopiù allettano. Il paziente entra e, per la scarsità delle cure, spesso peggiora, come nel caso del nostro familiare.
Non ci riporteremmo un nostro caro.
Non consiglio
Mia madre è stata mandata in questa struttura dal San Giovanni in una situazione di recupero dalle acuzie, con una leggera insufficienza renale.
Salvo 3 ragazze con un cuore generoso che Dio ha donato loro, non trovo personalmente altro da salvare. Mi meraviglio molto che siamo nel 2024 e ancora esistano questi luoghi.
Riabilitazione
Mia nonna é stata qui ricoverata per ben 60 giorni dopo un’operazione al femore. E' tornata a casa con trecento problemi, di cui un decubito dietro la schiena che sembrava una voragine. Ieri 30 dicembre nonna non cel ha fatta.
Assistenza al ricoverato insufficiente
Il paziente è stato ricoverato, tramite ospedale, per riabilitazione motoria, ma dopo meno di una settimana ancora non si è mai visto il fisioterapista. Sono state addotte scuse che in ospedale non sono state menzionate.
Il cibo è ripetitivo e non buono.
Bisogna portare tutto, anche l'ovatta.
Igiene scarsa.
Una dottoressa arrogante.
Per non parlare degli orari di visita: 12-13 e 14:30-15:30. Nella seconda fascia i pazienti dormono. Nessuna visita pomeridiana, né nei giorni festivi.
Veramente un grande aiuto psicologico per le persone ricoverate che, senza stimoli di sorta, a volte sembrano catatonici!
Riabilitazione nonna
Ho mia nonna ricoverata per riabilitazione dopo essere stata operata al femore; non solo non le stanno facendo le cure dovute, ma sta addirittura peggiorando. Da quando è in questa clinica ha preso il Covid due volte. Ha lividi che prima non aveva. Non l'hanno ancora fatta alzare dal letto, ha piaghe da decubito. Abbiamo anche trovato delle siringhe dentro le buste dei panni sporchi che ci rimandano a casa. Le visite sono limitate, è capitato che non ce l'hanno nemmeno fatta vedere. Abbiamo dovuto chiamare le forze dell'ordine.
Per esigenze lavorative avevamo concordato con i medici appuntamenti diversi da quelli delle entrate e all'inizio, anche se controvoglia, ci sono venuti incontro, ma subito dopo hanno iniziato a dire che non potevamo entrare in orari diversi e che addirittura non era vero che avevamo comunicato questo problema. Poi un'ora sola per le visite è veramente pochissimo... I pazienti sono abbandonati a loro stessi.
Dopo 60 giorni di ricovero...
Dimissioni di mia madre: catetere attaccato, alla richiesta di spiegazioni ci è stato detto che alcuni parenti alle dimissioni lo vogliono, quindi senza alcuna motivazione medica; feci essiccate presenti nel pannolone; condizioni di igiene personale pessime con odore acre di sporcizia; piaga da decubito al terzo stadio; sindrome ipocinetica (mai fatta alzare dal letto in 60 giorni, mentre prima del ricovero camminava con deambulatore); contratto il Covid nella struttura.
Traete le vostre conclusioni.
Grazie di cuore
Domani mia mamma, dopo 2 mesi, uscirà da clinica latina per andare in una casa di riposo.
Quando mia mamma entrò in questa casa di cura ero preoccupata perché non sapevo come sarebbe andata, adesso al momento della sua uscita sono fortemente dispiaciuta... Sì, dispiaciuta perché qui si sono presi tutti cura di lei con tanto amore e devozione. È difficile trovare tanta competenza e umanità allo stesso tempo.
Mia mamma le ha trovate alla CLINICA LATINA.
Da figlia ringrazio di cuore tutti, tutte le dottoresse con le quali ho sempre parlato, la Caposala sempre disponibile e gentile, i ragazzi della reception educatissimi, i fisioterapisti FRANCESCA E DANIELE eccellenti, tutte le infermiere. Un grazie in particolare va a MANUELA: grazie, grazie e ancora grazie per aver accudito mia mamma in un modo così amorevole, sei stata un angelo mandata dal signore, ci vorrebbero 100.000 Manuela come te...
COMPETENZA, PROFESSIONALITÀ E UMANITA'.
GRAZIE DI CUORE A TUTTI.
Anna e la paziente Laura Colli terzo piano letto 304.
Ricovero nonna
Mia nonna è stata ricoverata al San Giovanni e poi è stata trasferita, in buone condizioni, alla Clinica Latina per fare fisioterapia, per poter riprendere a camminare. È uscita dal San Giovanni che aveva l'ossigeno, mangiava sola, stava bene, doveva solo riprendere a camminare pian piano. È stata qui ricoverata 10 giorni, dopo di che abbiamo richiesto la dimissione anticipata, che oltretutto non volevano darci. Tornata a casa abbiamo notato che aveva le mani viola, non aveva ossigenazione nel sangue, avevano cambiato quasi completamente la terapia stabilita dal San Giovanni e oltretutto non avevano effettuato fisioterapia. Abbiamo quindi chiamato il medico neurologo, che ci ha consigliato di far ricoverare nuovamente mia nonna in ospedale, questa volta al policlinico Casilino (essendo più vicino a noi), dove ci hanno riferito, dopo vari controlli, che aveva poca ossigenazione (quindi non avevano dato l'ossigeno) ed era completamente disidratata - infatti noi avevamo fornito 12 bottigliette di acqua da mezzo litro e dopo 10 giorni ne aveva ancora 5, quindi neanche mezzo litro di acqua al giorno le hanno fatto bere.. Era diventata quasi uno scheletro, e premetto che mia nonna quando è andata lì pesava più di 100 kg., per via anche del diabete.
Giudicate voi
Mia madre è stata ricoverata qui. Appuntamenti solo a 10 giorni. Ci hanno chiamato che era terminale alle 14.00 del pomeriggio e la sera è deceduta. Poi ci hanno detto che la sera prima era stata male... Quindi non ci hanno nemmeno chiamati per raggiungerla e almeno stringerle la mano mentre se ne andava... Zero umanità.
Fisioterapia
Dopo una brutta caduta con frattura del gomito, ho smesso di camminare.
Mi sono rivolta a questa struttura e la fisioterapia mi stava aiutando. Però mi hanno mandata via perché la Regione non paga più di tanto... Un mese senza fisioterapia, solo a letto, ma con il bravo Luigi avevo migliorato la mia condizione, ma affatto guarita. Mi hanno dimessa lo stesso, dicendo che mi alzavo e camminavo da sola, quando non è vero. Infatti nel primo giorno a casa, cioè ieri, sono caduta...
Gratitudine e un po' di nostalgia
Mia mamma, 90 anni, è stata ricoverata in questa struttura dopo 40 giorni da incubo al Policlinico di Roma. Ci hanno immediatamente colpito la professionalità e lo spessore umano della Dott.ssa Spallone, che ha visitato mia madre con uno scrupolo ed un'attenzione quasi maniacali ad ogni anche piccolo dettaglio, unita ad una umanità affettuosa e rispettosa che non credevamo più esistere. La sua competenza e l'assistenza paziente e determinata allo stesso tempo del personale infermieristico e socio-sanitario, posso sicuramente dire abbiano salvato mia mamma. Un Buon Natale, di cuore, a tutti... in particolare a Veronica, Donatello, Armando.
Abbiamo tanta nostalgia di voi tutti e vi auguriamo, di cuore, Buon Natale!
Amore, rispetto per i degenti e tanta umanità!
Riporto, di seguito, le parole di ringraziamento che mia madre (di anni 84) ha voluto rivolgere alla Casa di Cura Villa Latina S.p.a., Via dei Vulci, 16 - Roma
Alla C.a. della Dott.ssa Gina Spallone
Dottoressa,
nel lasciare questa struttura dopo circa sessanta giorni di degenza è mio profondo desiderio ringraziarLa per le premurose cure ed attenzioni che mi ha voluto riservare e che è solita rivolgere a tutti i pazienti ricoverati a “Villa Latina” così a renderLa una “persona veramente speciale”
Le chiedo di voler esternare il mio sincero pensiero di ringraziamento a tutto il personale medico e paramedico in particolar modo alla caposala, Cinzia, agli infermieri Donatello, Armando, Stefania e Catalina senza dimenticare il mio fisioterapista, Paolo, che con la loro infinita pazienza, professionalità ed indiscutibile umanità hanno saputo alleviare le mie sofferenze.
Con stima e gratitudine.
Roma, 14 novembre 2018
Al momento delle dimissioni per decorrenza dei "termini imposti" mia madre è stata trasferita presso altra struttura pronta per iniziare un programma riabilitativo che fino ad allora non poteva intraprendere in attesa dei riscontri diagnostici e valutazioni post-chirurgici. Uno dei punti di forza della struttura, a mio giudizio, è da individuarsi nell'attenzione posta alle "esigenze" cliniche e nell'umanità con cui vengono trattati i pazienti in quanto esseri umani per lo più fragili, inerti e bisognosi di tutela non solo sanitaria.
Semplicemente... grazie!
Un grande GRAZIE
Tanta attenzione e competenza! Grazie di cuore. Altissima professionalità sia da parte dei medici che da parte degli infermieri.
Tutti bravissimi. Uno speciale ringraziamento a Donatello, Catalina, Manuela: tanta dolcezza e pazienza!
Ringraziamento
Mio suocero è stato ricoverato in questa clinica per circa un mese e mezzo, trasferito da Villa San Pietro dove gli avevano diagnosticato una infezione alle vie urinarie. Pigro nel reagire e stanco della vita, non ha più voluto camminare e quindi dopo una diagnosi e fatte le prime cure, è stato dimesso dall'Ospedale Villa San Pietro ed è entrato nella clinica Villa Latina. L'impatto non è stato dei migliori, edificio vecchio e stanze anguste... ma col passare dei giorni, grazie alla gentilezza e l'umanità del personale paramedico, alle capacità dei medici, tutto era passato in secondo piano. Mio suocero si è sentito fino all'ultimo curato, assistito, pulito e circondato di affetto.. Oggi piangiamo la sua mancanza, ma vogliamo ringraziare tutta l'equipe medica e paramedica, in particolare l'infermiera Manuela.
Nipote di paziente
Mia nonna è stata ricoverata in questa clinica circa due settimane, dopo di che è sopraggiunta la morte. Premetto che aveva patologie molto gravi, 93 anni e non avrebbe potuto salvarsi, ma mi sento in dovere di scrivere ciò che ho visto in questa struttura.
1) Competenza e assistenza - La clinica è composta di 4 piani e nel periodo in cui mia nonna è stata ricoverata qui ho visto pochissimo personale infermieristico atto ad occuparsi di tutti i pazienti ricoverati. Il campanello per le emergenze suona di continuo e il personale non è affatto celere ad intervenire. I pazienti non vengono aiutati a nutrirsi, è normale dunque che chi non può farlo con le proprie mani, o mangi a fatica o debba essere assistito dai parenti in orario di visita. Il controllo sulle medicine è discutibile, mia nonna doveva portare un cerotto per il cuore e nessuno ha mai controllato che una vecchietta di 93 anni non si "scordasse" di metterlo. Il personale è troppo poco e molto "irritabile" vista la mole di lavoro che si trova a dover svolgere. I medici non parlano con i parenti fuori dagli orari previsti, dunque se il vostro caro si aggravasse di martedì (si parla con i medici il lunedì e il venerdì), dovrete aspettare fino al venerdì per avere notizie circa le sue condizioni.
2) Pulizia - La struttura è fatiscente: i muri scrostati, alcuni letti presentano macchie vistose di ruggine, gli infissi delle finestre delle camere sono impolverati e usurati. 3) La clinica viene definita, come si legge sull'insegna, "RIABILITATIVA" ma qui non ci sono gli spazi, nè le strutture, nè il personale per la riabilitazione del vostro caro, qui le persone vengono lasciate nei letti e si ricorda loro che non devono disturbare "la quiete" delle stanze nè con il suono dei campanelli, nè con i propri lamenti. Personalmente mi aspetterei che una clinica riabilitativa si prenda cura dei pazienti ricoverati, con della fisioterapia ma, nel caso di mia nonna, così non è stato. Inoltre mi aspetterei che i pazienti vengano accuditi e trattati con rispetto, mi aspetterei che si provi almeno a farli stare meglio, a curarli, o a riabilitarli nel fisico. Beh mia nonna non ha avuto questa opportunità. A lei, che non poteva mangiare carne per le sue patologie, veniva data perfino la mortadella dalla clinica, il suo ultimo pasto è stato un Hamburger di carne. Ecco il problema è proprio questo: di riabilitazione, di cura, di rispetto, di amorevole compassione, di terapie, di professionalità qui c'è ben poco.
Non portate i vostri cari qui
Non ci sono parole per descrivere lo squallore e lo stato di abbandono di questa clinica. Sporco, muri non imbiancati da anni, fetore che ti entra nelle narici appena entri, stanze bruttissime con letti di 70 anni fa - personale infermieristico insufficiente. Sono quasi tutti infermieri giovanissimi, hanno appena terminato gli studi e per questo pagati poco e sono privi di esperienza. Gli anziani sono abbandonati a sè stessi, molti sono malati afflitti da demenza di tipo degenerativo (come la malattia di Alzheimer e la malattia di Pick), visto che è l'unica struttura in convenzione al centro di Roma che accetta questi pazienti. Nonostante sia l'unica struttura, gli infermieri avevano poca o nessuna conoscenza di questa malattia. Bisognava spiegargli che il comportamento a volte verbalmente aggressivo era colpa della malattia e che non ce l'avevano con loro personalmente. Quando suonavano il campanello (quelli che erano in grado di farlo) molto spesso nessuno si faceva vivo, oppure arrivava dopo tanto tempo - e intanto tutti dovevano subire il frastuono fortissimo di un campanello anteguerra insopportabile. Spesso i parenti rispondevano alle chiamate anche solo per arrestare finalmente il suono assordante del campanello. Non voglio pensare cosa accadeva di notte quando ce ne andavamo e restavano solo due infermieri per cinque piani con anziani malati di Alzheimer che resettano la memoria dopo un minuto, e quindi non possono raccontare ciò che accade (mi riferisco solo alla mancanza di assistenza e cure adeguate, non certo ad atti di violenza). Naturalmente eccezioni tra il personale ce ne sono, ma la dedizione di alcuni infermieri e di uno o due medici non è sufficiente a colmare la mancanza di preparazione ed il numero assolutamente insufficiente del personale. La riabilitazione motoria è inesistente - occorre personale più numeroso e specializzato e medicinali adatti, anche solo semplicemente per calmarli - le urla si sentono anche fuori dalle mura della clinica! Questi malati meritano più cure e rispetto! E' davvero incredibile che esistano posti così al giorno d'oggi. Mi chiedo perchè non ci siano controlli da parte degli organi competenti.
L'amore per i pazienti
Voglio scrivere la mia.. Che sia di aiuto agli utenti.
La difficoltà inizia quando le speranze si affievoliscono, quando al tramonto rimane la vita vissuta e la convinzione che di là forse sarà meglio...
In questa clinica ho trovato prima di tutto l'amore ed il conforto per mia zia ricoverata, per noi parenti e poi la professionalità del l'equipe medica e degli operatori sanitari.
Non ci siamo mai sentiti soli e devo dire che ogni giorno il personale con noi ha affrontato le difficoltà per donare una qualità di vita a mia zia. Grazie a tutti con il cuore!!!
Non si pretendono i miracoli, ma il rispetto sì!
Struttura fatiscente, a partire dai salottini di attesa smembrati da secoli di usura. Nessun tipo di accoglienza decente per i parenti dei pazienti ricoverati. Pessima esperienza per quanto riguarda la degenza della mia mamma colpita da ictus. Zero attenzione, se non da parte di qualche volenteroso infermiere, che tuttavia deve essere ripetutamente chiamato per ogni necessità dell'ammalato in quanto il personale è ridottissimo.
Ho portato via mia madre che ora combatte per la vita.
Ringraziamento
Carissime "amiche", mi permetto di chiamarVi così per l'affetto e la solidarietà che mi avete dimostrato per questo (purtroppo) breve periodo di ricovero della mia mammina (Stella letto 304) presso di Voi. Avete saputo coordinare ogni momento della giornata non solo dal lato professionale, ma soprattutto dal lato umano.
Un bacio particolare alla mia Gina Spallone e a Marinella.
Un ringraziamento a tutto lo staff per l'assistenza ricevuta.
Sarete sempre nel mio cuore.
Grazie
Mia madre MAMMA ROSA, arriva in Clinica Latina a dir poco appassita, uscita dall'ospedale San Giovanni senza speranza alcuna, viene affidata in Clinica Latina a Via Vulci Roma. Era in condizioni incommentabili, affetta da demenza senile e non solo, non camminava più, non mangiava più, non era più connessa proprio come un fiore lì lì per essere eliminato. Ma approdando in questo che ritengo possa definirsi un nuovo giardino per lei, giorno dopo giorno questo fiore vedevamo che riprendeva vita, riprendeva il suo colore naturale, ed insomma grazie alle nuove terapie, per farla breve, questa Rosa non solo riprendeva a VIVERE, ma camminava da sola, mangiava da sola e.. udite udite, ragionava non come prima, ma meglio di prima! Io non smetterò mai di dire grazie, grazie e poi ancora grazie, alla grande Gina, grazie a Patrizia, grazie ad Antonella, grazie a Diana, grazie ad Emanuela.. insomma: grazie a tutto, ma proprio a tutto, lo staff.
Non vi dimenticheremo MAI.
Non consiglio la struttura
Arrivata con piaghe di 1^ grado, ho portato via mamma dopo un mese con piaghe di 4^ grado. Una vice direttrice sanitaria controlla sistematicamente la pulizia superficiale e la tiratura delle lenzuola esterne, ma sotto le lenzuola erano sporche e non curate. Salvo la buona volontà e professionalità di alcune individualità infermieristiche, per il resto non si capisce con quale criterio le autorità sanitarie continuino a mantenere attiva la struttura. Sempre la vice direttrice sanitaria, che vanta avere a cuore pulizia e salute dei pazienti, nulla ha da dire su posaceneri stracolmi di cicche e persone, non dipendenti, che fumano negli uffici.
Assistenza perfetta
Mia nonna e' stata portata in questa clinica e si e' trovata benissimo.
Aveva sempre una equipe di dottori ed infermieri che la seguivano e che l'assistevano, dottoresse gentilissime e che mi spiegavano sempre a cosa servissero tutte le medicine che prendeva e le cure che avrebbe fatto in questa lunga degenza.
Ringrazio tutto lo staff per averla curata.
Franco
NOI DICIAMO GRAZIE A TUTTI
VOGLIO DIRE LA MIA:
grazie di tutto alla Dott.ssa Gina Spadoni, alla sua gentilezza unita alla assidua presenza e professionalità, grazie alla terapista ed alla caposala Katia e Cinzia, grazie alla telefonista (e non solo) Andreina, sempre gentilissima, grazie ai medici di turno, sempre disponibili a darci notizie, grazie anche a Piera, presenza volontaria ma insostituibile. Noi, malgrado la profonda tristezza, siamo "stati bene" e la nostra mamma (malgrado tutto..- ora non c'è più) è stata amorevolmente accudita e curata.
Rita
Ricovero dopo frattura femore
Personalmente sconsiglio la clinica latina in via vulci 6 roma, la pulizia è assente, la professionalità inesistente, i pazienti sono lasciati lì senza assistenza e non vengono soddisfatti nemmeno i minimi bisogni assistenziali. mancano tutti i presidi, pannoloni in terra... Non mi sento di consigliarla, nè da pazienti nè da lavoratori.
Ritornare a vivere ad 86 anni
Volevo ringraziare e complimentarmi con l'equipe della clinica latina per la loro professionalita', competenza ed empatia. È stato ricoverato mio zio per 60 giorni ed al momento dell'accettazione era completamente dipendente ed in uno stato di agitazione psico fisico. Con il passare dei giorni, e grazie alla competenza, professionalità ed umanità della Dott.ssa Gina Spallone (Vice Direttore Sanitario), dell'equipe medica tutta, infermieristica e fisioterapica, mio zio è stato dimesso dimostrando un miglioramento importante delle sue condizioni di salute.
...il semplice poter andare al bagno in modo autonomo, riuscire a riposare la sera, poter mangiare da solo... è qualcosa di grandioso per mio zio che ha 86 anni... ANCORA GRAZIE DI CUORE A TUTTI!
Maria
Struttura che non consiglio
Mia suocera si è fratturata il bacino e il medico dell'ospedale ci ha detto che non poteva assolutamente essere curata a casa. Doveva essere ricoverata in una struttura con personale competente.
Così, supportati dall'ospedale, l'hanno trasferita in questo posto.
La pulizia forse non l'hanno mai vista. Facevamo fatica a vedere di che colore fosse il marmo delle scale. Le stanze erano sporche e con una puzza di tutto quello che di più brutto vi possa venire in mente. Probabilmente troppi degenti e poco personale.
Da quel poco che ho potuto vedere le poche infermiere sono molto cordiali, ma non basta.
Ti fanno pagare 365 euro al mese per avere una televisione da 19' in una camera dove ci sono 4 o 5 malati, il telefono (che non ho visto) e la possibilità di apportare delle variazioni al menu'. Ma vi rendete conto... Ne avrei pagate anche 1000 se fosse stata in una struttura decente. Considerate che adesso ne paghiamo 1500 in un'altra struttura e non sappiamo ancora come andrà, speriamo bene....
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