Chirurgia vascolare Policlinico Siena
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Endoarteriectomia carotidea
Avevo una stenosi della carotide interna destra del 94%, con contemporanea stenosi subtotale della basilare e della carotide sinistra entrambe circa del 70%, scoperte durante la visita per il posizionamento di un triplo by-pass aorto-coronarico a seguito di un infarto del miocardio.
Il professor Giancarlo Palasciano mi ha effettuato una endoarteriectomia durante l'intervento cardiochirurgico in collaborazione con l'equipe del dott. Montesi. Sono stato dimesso dopo 6 giorni senza segni evidenti dell'intervento.
Due interventi inutili
Mia madre è un soggetto altamente a rischio perchè portatrice di 2 valvole cardiache meccaniche. E' stata sottoposta a intervento chirurgico a dicembre 2015, per rivascolarizzare l'arteria femorale occlusa. Tale intervento è stato eseguito con anestesia epidurale. Siccome tale operazione non era servita granchè per liberare l'arteria, a febbraio 2016 mia madre è stata nuovamente sottoposta a un altro intervento per rivascolarizzare l'arteria femorale profonda, con impianto di stent. L'intervento non ha avuto buon esito perchè i chirurghi non erano riusciti a piazzare lo stent più profondamente come volevano loro, in quanto hanno dichiarato che durante l'operazione mia madre, sveglia, non collaborava!
Dopo queste operazioni, nei mesi successivi, mia madre ha continuato a peggiorare e a patire dolori sempre più forti al piede. Mentre l'equipe di Setacci pensava di fare un bypass nel piede (non si sa perchè, dato che la poplitea stava morendo, perchè non era rifornita a monte sufficientemente da quella femorale, rimasta ancora occlusa!), a metà maggio mia madre viene portata con l'ambulanza di nuovo all'ospedale di Siena per i fortissimi dolori al piede, in quell'occasione le dissero che non c'era più niente da fare e la gamba doveva essere secondo loro direttamente amputata. Mia madre non accettò e mi chiese di portarla in un altro ospedale. Dopo una ricerca su internet, ci siamo rivolti a un altro ospedale, dove è stata operata in anestesia totale. eseguendo una rivascolarizzazione dell'arteria superficiale e una profundoplastica dell'arteria femorale profonda- così le hanno salvato la gamba. Per tutti i tentativi eseguiti qui precedenti, la guarigione adesso risulta molto lunga e dolorosa.
Rivascolarizzazione dell'arteria femorale e stent successivo all'arteria femorale.
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