Chirurgia Ospedale Urbino
Recensioni dei pazienti
5 recensioni
Qualità e cortesia
Sono appena reduce da un intervento chirurgico "a cielo aperto" eseguito presso l'ospedale di Urbino. Sono stato operato dal Dott. Moreno Cicetti e ho trovato sia nella sua persona ma anche in tutto l'intero staff del reparto di Chirurgia, qualità, competenza, professionalità e cortesia che mi hanno permesso di affrontare il mio intervento e il percorso post-intervento in totale serenità e tranquillità.
Le procedure Covid di ingresso all'ospedale sono severe (e soprattutto necessarie se si vuole mantenere un ospedale pulito), ma senza creare disagi ai pazienti sottoposti ad intervento chirurgico.
Peritonite da osservare
A seguito di perforazione di ulcera dello stomaco, venivo inviato in Chirurgia, dove hanno prudentemente osservato la evoluzione, per fortuna positiva, della peritonite, senza volere intervenire subito alla "o la va o la spacca". Due vole al dì controllavano che le cose migliorassero.
Operazione appendicite bimba 6 anni
Mi trovavo in ferie per qualche giorno a circa 40 km. da Urbino. A seguito forti dolori alla pancia, senza febbre, ho portato al pronto soccorso la mia bimba, Valentina, di neanche 6 anni. Era la notte tra il 3 e il 4 agosto. Ho trovato personale fantastico che ha saputo intervenire urgentemente e darmi supporto anche morale (mia figlia si ricorda ancora adesso la sig.ra Giovanna). Ho passato quasi una settimana in ospedale, notti comprese, e devo ringraziare l'intero reparto di chirurgia generale, dal primario, Dott. Sinibaldi, agli altri dottori presenti e a tutti gli infermieri che ci sono stati vicini. Un grazie particolare al Dr. Calici, che ha eseguito l'operazione insieme ad un altro chirurgo, di cui purtroppo non ricordo il nome; agli infermieri Roberta, Sara, Pamela, Riccardo, Fabio, Alfonso, Daribor (forse non è proprio corretto scritto così...).
Negligenza!
Sono stato operato di ernia inguinale il 28/01/2010. Dopo alcuni mesi mi è venuta una infezione ed il chirurgo che mi ha operato, per 5 mesi mi ha detto che si sarebbe risolto tutto in breve tempo (in questi 5 mesi ho assunto antibiotici di continuo e fatto almeno 6/7 ecografie e pure una risonanza magnetica). Esito finale: rioperato il 16/08/2011 a Pesaro, dove mi hanno tolto tutto il bel lavoro che mi avevano fatto ad Urbino. Ora, dopo 2 interventi, mi ritrovo al punto di partenza.
Grazie mille signori dottori per la competenza e la solerzia.
Maurizio Serafini
Intervento intestinale da chirurgo esterno
Riguardo l'intervento, eseguito da chirurgo esterno, nulla da eccepire, perfetto e riuscito.
Io, quale ricoverato, ho dovuto chiedere che mi venisse somministrato dell'antidolorifico, mentre al mio compagno di stanza operato di appendice, mentre aveva ancora la dose di morfina della durata di 48 ore dopo l'intervento, gli sono stati somministrati il giorno successivo all'intervento (idem per non farmelo piu' somministrare in quanto non avevo più dolore).
La sera di un mercoledi' ho avuto problemi allo stomaco con dolori forti e insistenti, più volte richiamata l'attenzione degli infermieri di turno perchè avvisassero un medico della situazione, mi viene somministrato un protettore per lo stomaco; risulato: innefficiente come prevedibile.
Finita la flebo di pantroc ho messo a conoscenza gli infermieri che il dolore aumentava, di avvisare subito un medico ma.. al momento non c'era nessun medico!!!
Di mia iniziativa ho chiamato il chirurgo che mi aveva operato perche' nessuno all'interno del reparto si preoccupava di me, anzi, alle mie richieste di intervento ho sentito anche dei "uff cosa rivuole".
Dopo la chimata telefonica al chirurgo esterno, sempre disponibile e bravissimo, passati venti minuti si sono decisi ad intervenire per cercare di risolvere il mio problema, sicuramente l'intestino si era come bloccato e nello stomaco la pressione dei liquidi era tale da procumarmi un forte dolore; la dottoressa mi ha visitato, fatto l'elettrocardiogramma, inserito il sondino naso-gastrico, con conseguente vomitata esagerata (per cena avevo mangiato due cucchiai di brodo ed uno yogurt).
Poi sono stati eseguiti esami radiografici, ritolto sondino naso-gastrico e subito reinserito (con tanta goduria da parte mia), quindi altri sforzi di stomaco ecc. Erano presenti una dottoressa (penso fosse di guardia la radiologa) e un infermiere di reparto, non essondo sicuri che il sondino fosse giunto all'interno dello stomaco, mi hanno sottoposto ad ulteriori radiografie e a tac per vedere dove fosse il sondino. Come suggeritomi dall'infermiere, ho Richiesto l'intervento di un chirurgo per inserirmi nel modo giusto il sondino, ma la dottoressa mi ha risposto che non serviva e che avevano visto tramite tac che mancavano alri venti centimetri per entrare nello stomaco.
Ancora steso sul lettino della tac, sono arrivati i tre operatori e l'infermiere ha iniziato a reinfilare il sondino per raggiungere lo stomaco: dolore pazzesco.
Ore 23.45 mi è stato detto ok, ora sei a posto e tutto è nella norma, puoi tornare in reparto.
Ho risposto, grazie ma mi avete sottoposto a un tortura con le vostre prove per fare entrare il sondino.
Dodici giorni di ricovero in reparto e mi sono sentito come un estraneo e non come paziente da curare, non proprio come disse nel secondo giorno il dott. Sinibaldi, e cioè che doveva essere messa da parte la rivalità tra medici (tra Lui e il Dottore che mia ha operato, molto più avanzato nella tecnica e nel rapporto con i pazienti) e che la cosa più importante ero io, il paziente.
Un elogio al personale infermieristico sempre (quasi) disponibile e paziente; un grazie a loro e ad alcuni medici.
Un saluto sincero.
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