Ginecologia Oncologica Istituto Tumori Napoli
Recensioni dei pazienti
5 recensioni
TERATOMA OVARICO
Mia moglie era sul punto di operarsi, ma la soluzione non ci piaceva, avrebbero dovuto asportarle tube e ovaio. Abbiamo chiesto un consulto a un primario di Ascoli Piceno, che l'ha operata con successo asportando i soli teratomi. Ringraziamo Dio per averci illuminato.
Recensione
Carcinoma ovarico sieroso di alto grado al terzo stadio su quattro. Terrore. Orrore.
Poi.. corsa al Pascale dal dr. Pignata che, con il suo staff di uroginecologia, mi salva la Vita. Dopo 4 chemio conosco il Prof. Stefano Greggi ed il suo staff di ginecologia. Per l'eccellente ripresa mi opera di isterectomia, annessiectomia, appendicectomia + omentectomia radicali. E così, i miei fari protettivi comincio a vederli, ritorno alla vita.
Ancora 2 chemio, poi la scoperta di essere positiva alla mutazione BRCA1 dopo accurate verifiche da parte dell'oncogenetica del Pascale dove, pure, incontro professionalità meravigliose, la dr.ssa Formisano e tutti loro.
Decido allora di operarmi in regime di profilassi di mastectomia per l'alta esposizione al rischio di contrarre il problema anche al seno.
Mi decido, mossa da tanta umanità, competenza, professionalità, mossa dall'energia che ritorna, dalle "umane e rare genti" che popolano il Pascale di Napoli, e mi metto in lista d'attesa.
I BRCA1 mutati sono priorità, perché il rischio è tra il 75 e il 90% di contrarre tumore maligno, dunque mi chiedo cosa stesse accadendo visto che nessuno mi chiamava per l'intervento. Avevo sentito parlare del dr. Rinaldo, del dr. Fucito, della loro bravura, competenza, umanità. Dopo tanto attesa, la visita al seno arriva e, senza neppure porre uno sguardo su di me, conosco il dr. Mori che, con rapidità inaudita, inizia la sua "visita" con una esclamazione sulla mia orribile cicatrice e su chi poteva avermela fatta (la mia cicatrice, viatico della mia salvezza, non se ne può parlare così, mi ha salvato la vita il dr. Greggi e il suo collega... hanno un suono così stonato quelle parole per me!).
Non lo rivedo per svariati mesi, fino a che arriva il tanto atteso prericovero. Il problema, mi dice il dr. Mori, è "che lei ha un tumore al polmone quindi..". Io svengo quasi, salvo poi rinsavire quando la sua segretaria gli dice urlando "ma no dottore lei, non è xxx, è xxx". Evviva la privacy del paziente... e poi si infuria il dr. Mori e molla tutti, va via, niente più visita.
Intanto io riesco ad avere un'eco completa di addome superiore, addome inferiore e mammelle. Ho un nodulo al seno destro, ma l'ecografista scrive, sbagliando, sinistro.
Il dr. Mori, era martedì, mi dice che devo rifare tutto e ritornare il venerdì solo perché venga modificato l'errore ma bon ..il lunedì, tanto, mi ricoverano per l'intervento.
Il venerdì ritorno e un nuovo ecografista mi ripete l'ecografia, salutandomi con un sorriso e dicendomi che quel nodulo al seno destro altro non è che un fibroadenoma benigno, di quelli che si vedono 90 volte su 100. Bene penso, me l'ha già detto anche il suo collega, la bravissima dr.ssa all'emicenter dove avevo fatto la Rx. Salgo ed il dr. Mori mi dice che il ricovero di lunedì è annullato perché l'ecografista richiede agobiopsia.
Ma come?? Scendo giù disorientata, dico all'ecografista "ma come, mi saluta con un sorriso e poi ...". L'ecografista mi dice che la richiesta era del dr. Mori e del suo assistente e che lui non poteva fare altro che eseguire. Ho avuto un crollo mentre la eseguivano, fisico, mentale, emotivo. Loro, ecografisti ed infermiere, così bravi, io sconvolta.
Non si può capire la nostra sofferenza, il nostro dolore, ma almeno si può provare a rispettarci per quanto siamo capaci di affrontare.
Sono stata allora al Regina Elena. Anche lì il mio ricovero fu annullato per l'unico dei problemi mai riscontrati da Mori: neutrofili troppo bassi con pericolo molto alto di contrarre infezioni. Certo.. le chemio e la attuale terapia con olaparib per la mutazione Brca1.
Il miei valori aumentano, la terapia orale olaparib riesco a sopportarla meglio.
Sono a Roma, appena dimessa dal Regina Elena. È il giorno 14 di gennaio 2022. Sono stata ricoverata l'11, operata il 12 dal dr. Pozzi e dal dr. De Vita. Il mio seno era perfetto per accogliere contestualmente alla mastectomia la ricostruzione con protesi esterne, neppure intramuscolari, i capezzoli salvati.
Ho ritrovato nell'Ifo Regina Elena di Roma il mio Pascale di Napoli, nello staff della chirurgia ricostruttiva dell'Ifo Regina Elena, lo staff dell'uroginecologia, della ginecologia e dell'oncogenetica del Pascale; ho ritrovato i medici che salvano la Vita, ho ritrovato un luogo dove alla morte ti si ridona la Vita.
Prevenire è meglio che curare, ma...
Mia sorella in questo reparto viene sottoposta ad intervento chirurgico preventivo in laparoscopia per asportazione di ovaie e tube, peccato che durante l'intervento, che è stato l'ultimo della giornata ed eseguito in tardo pomeriggio, le è stato perforato l'intestino. Dopo un giorno dall'intervento mia sorella sarebbe dovuta tornare a casa, invece iniziano i problemi sottovalutati sia dal personale medico che infermieristico. E più cercavamo di far capire loro che c'era qualcosa che non andava, più loro ribadivano che si trattava di un normale decorso post-operatorio. Febbre altissima, malessere generale, ormai non riusciva neanche più a mangiare, a parlare e respirava con fatica. Dopo 4 giorni c'era ancora chi aveva il coraggio di minimizzare la situazione, attribuendo il tutto ad un virus gastrointestinale. Il passaggio da quello stato alla setticemia era davvero brevissimo e dopo diverse discussioni tra medici, si decidono a riportarla in sala operatoria, seppur ancor convinti non ci fosse nulla; la perforazione c'era e anche ormai versamento in addome. A seguito di questo secondo intervento sono subentrate ulteriori gravi complicazioni, sempre trattate in maniera superficiale, finché la situazione non è precipitata ed è dovuta stare una settimana in terapia intensiva. E' palese la mancanza di comunicazione tra colleghi e tra medici e infermieri, non c'è coordinazione. Enorme delusione per la considerazione che hanno dei pazienti. Per quella che è stata la nostra personale esperienza qui, rivolgetevi altrove.
La mia fortuna...
... è stata incontrare il Prof. Greggi in uno dei momenti più difficili della mia vita. Idem per quanto riguarda l'umanità del personale del suo reparto, segretaria compresa. Competenza, sincerità e decisione sono qualità che raramente ho trovato nel medesimo professionista.
Bravi!
Ho trovato un ottimo reparto, il primario è molto professionale, il personale ed i medici bravi e disponibili tutti.
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