Centro Cardinal Ferrari di Parma
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21 recensioni
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Encefalomielite acuta disseminata (ADEM)
Sono stato ricoverato nella struttura dal 7 settembre 2023 al 19 marzo 2024. Successivamente sono passato al regime di Day Hospital sino ai primi giorni del mese di Giugno. A detta degli addetti al lavoro, ero l'unico caso per quel tipo di patologia. È stato alquanto difficile specialmente accettare quanto accaduto, poiché la malattia che mi ha colto mi ha letteralmente cambiato la vita. Ciononostante, sento tantissimo la mancanza dell'ambiente della struttura al punto tale da rassomigliarla a casa mia, malgrado la precarietà in cui versavo a suo tempo. Ero ricoverato al secondo piano nel reparto azzurri, e desidero con tutto il cuore rivolgere un grande ringraziamento e un abbraccio caloroso alla Dott.ssa Sabina Cavatorta, a tutti i fisioterapisti che mi hanno seguito e in particolare modo ad Irene e Francesco (quest'ultimo del Day Hospital), alla neuropsicologa Dott.ssa Jessica Conforti, alla logopedista Rita, alla Dott.ssa Capra del Day Hospital, alla Raffaella detta "Raffa" del Day Hospital, a TUTTO il personale OSS del reparto, con particolare riferimento a Cesare e a Bouchaib (detto Bush), alle educatrici Vanessa e collega (della quale purtroppo in questo momento non ricordo il nome, a Chiara e Matteo della Terapia Occupazionale, a Matteo di Arte e Musica, nonché agli animatori Christian e Maria. Siete stati tutti super e vi voglio bene. Ora sto abbastanza meglio, deambulo grazie ad un rollator, e attendo di essere operato a Rimini al tendine d'Achille dal Prof. Zerbinati (solo dopo l'intervento avrò contezza del miglioramento acquisto per quanto riguarda la camminata). Non appena possibile verrò a trovarvi per ringraziarvi di persona.
Una seconda possibilità
Volevo ringraziare tutto il personale per la grande disponibilità, competenza, cura e dedizione che mettono nel proprio lavoro.
Mi avete dato una seconda possibilità!
Grazie ancora.
Riabilitazione ottima
Continuo stimolo positivo vissuto nel periodo di cura fisica e psicologica in questo centro. Colgo l'occasione per complimentarmi e inviare i migliori auguri a tutto il personale, che si dedica al paziente con professionalità e responsabilità.
Complimenti.
Riabilitazione neurologica
Anni fa sono stato ricoverato dopo grave trauma cranico essendo stato investito mentre ero su bici da corsa. Ancora oggi rivedo le mie magiche ed impareggiabili dottoresse ed il direttore, esempi di grande professionalita' e cortesia. Due dottoresse hanno nel frattempo cambiato struttura medica e mi spiace molto non averle salutate.
Risolutivo il ricovero al C.C.F., come mi hanno sempre comunicato i miei familiari.
Le cure ricevute sono state eccellenti ed ogni incontro sempre commovente. Il mio grazie al Centro di Fontanellato continuera' a ripetersi, sempre.
Riabilitazione neuromotoria
Ho riflettuto molto sullo scrivere o non scrivere una recensione su questa struttura; poi, dopo varie riflessioni e tentennamenti e dopo aver analizzato e cercato di comprendere meglio se la mia fosse solo una recensione dettata da un impulso del momento, in preda a rabbia repressa per la condizione grave di salute in cui si trova mia sorella e frustrazione o una visione obiettiva nel suo complesso ho deciso! Quindi, non senza tristezza nel cuore, scrivo: mia sorella è stata ricoverata in seguito ad aneurisma dell'arteria cerebrale per riabilitazione. Fin da subito ho avuto la netta sensazione di abbandono più totale, freddezza, distacco emotivo nei nostri confronti ma, quel che è più grave, nei confronti di Michela. Sì, chiama Michela e sentite sentite bene voi OSS, infermieri e dottoressa: Michela è una persona, non è un numerino sulla cartella.. Ora potrei elencare una serie di fatti ed episodi con tanto di fotografie (orecchio con piaga attaccato sulla plastica del materasso, cuscino di plastica sporco di feci, ago fuorivena, tubicino dell'ossigeno raccolto da un infermiere per terra e inserito nella tracheo a Michela ecc.). Tralasciamo poi il fatto che i pazienti vengono messi a letto il venerdì alle 15.00 circa e rialzati il lunedì, dopo ben 65- 70 ore. Io mi riferisco alle condizioni del terzo piano - reparto codici rossi. Abbiamo passato i 6 mesi più brutti della nostra vita e tralascio i 2 mesi di coma in rianimazione perchè al Maggiore Michi è stata trattata come una persona e, nonostante l'angoscia per la situazione, sapevamo fosse in buonissime mani. Peccato davvero per le bravissime persone che ho trovato in reparto, perchè non hanno colpe, ma qui si valuta l'insieme.. Punti di forza sono Micol e Giorgia fisioterapiste, Stefano il caposala, che ahimè fa quel che può, Dott. Bertoni, infermiera bionda con capelli lunghi sempre sorridente, professor De Tanti (che ha cercato di parlare con mio padre 6 giorni prima delle dimissioni), alcune OSS che meriterebbero il doppio dello stipendio, ossia quello dei colleghi non in grado. Michi è stata operata da una neurochirurga in gambissima che ha fatto di tutto per salvarle la vita (Dott.ssa Frattianni) per poi finire qui, abbandonata in un letto, lavata poco, croste sui capelli e sedere non vi dico..
Degente per sei mesi
Sono stato ricoverato 6 mesi al centro Cardinal Ferrari nella prima metà del 2018 per un incidente sul lavoro. Sono stato circa due mesi in coma.
Posso dire di essere molto contento di essere stato un paziente del centro, dato che ho visto molta professionalità e mi son trovato bene. Posso affermare sia stato un periodo positivo della mia vita, anche se all'inizio non mi davano speranze. Ma ormai tutto è passato ed ora sto bene!
Grazie
G R A Z I E
Dopo 254 giorni di degenza trascorsi in questa struttura, ora con questa recensione desidero salutarvi.
Torno a casa mia, dalla mia amata famiglia, ma qui lascio un pezzo del mio cuore. Sono arrivato il 10 marzo al terzo piano e la dottoressa Bertolino e il suo staff si sono amorevolmente occupati di me sin dal primo giorno della mia rinascita, insegnandomi a deglutire, a respirare, a tranquillizzarmi quando il mio cervello era in un caos totale, ad aver fiducia e a trovare la voglia di tornare a sperare in un futuro.
Mi hanno successivamente spostato in altrettante ottime mani perché dovevo iniziare il mio percorso di riabilitazione fisica e così ho conosciuto la dottoressa Recanatesi e la sua collega dottoressa Cavatorta. Da quando sono passato al secondo piano, la nebbia della mia mente ha iniziato lentamente a dissolversi e posso dire in tutta onestà, di ricordarmi le vostre attenzioni, la vostra gentilezza, le battute della "mia pazza Doc" con tutti noi pazienti per farci sentire unici e speciali, sin dai primi giorni nel nuovo reparto.
Qui mi hanno aiutato nel mio percorso di recupero altri ottimi professionisti come le neuropsicologhe Deborah e Ilaria, le psicomotriciste Daniela, Paola e Greta, Sabrina e Matteo i terapisti occupazionali, le mie ortottiste tutte, Vanessa l’educatrice ma un grazie speciale vanno ai miei fisioterapisti Monica, Simone e Paolo del terzo piano che sono riusciti a plasmare “abbastanza” un tronco di pino famoso per essere un legno piuttosto duro. Ecco così era il mio corpo, devastato dalla spasticità e dal coma. A loro vanno particolari ringraziamenti per avermi sempre trattato con professionalità e umanità, senza farmi mancare una battuta scherzosa e tanto affetto quando le difficoltà mi mettevano a dura prova. Con il loro infaticabile lavoro oggi posso tornare a casa e accarezzare i miei cani ma anche abbracciare mia moglie in piedi accennando un lento anche se ben saldo ad un appoggio.
Desidero ringraziare anche tutti i professionisti che nei momenti bui del lockdown ci intrattenevano con attività ricreative interessanti e stimolanti.
Per ultimo, ma non per questo meno importanti, un grazie sincero a tutte le infermiere e agli oss che si sono occupati di me con professionalità e tanta cordialità nonostante la loro gravosa mole di lavoro causata dalla mancanza di personale. La convivenza è sempre difficile figuriamoci in una struttura con tante persone; ci sono stati momenti di tensione e di screzio ma ricorderò anche quelle persone con grande affetto.
A voi tutti grazie di cuore
Tutto quello che ho dettato a mia moglie e vissuto emotivamente non è però solo positivo. Qui sono ad elencare alcune difficoltà che ho subito e che hanno reso anche difficile e dolorosa la degenza al fine di portare una riflessione a chi dirige questa struttura per eventualmente prendere nuovi accorgimenti per i pazienti che verranno in seguito.
1) E’ DISUMANO comunicare in videochiamata con il proprio famigliare solo una volta a settimana per 6 minuti. Questo è ciò che ho dovuto subire nel periodo di lockdown a causa delle mie disabilità acquisite che non mi permettevano il contatto in autonomia. Questo non deve ripetersi perché devasta famiglie già fortemente provate da un trauma improvviso che li lascia con pochi strumenti per superare tutti questi eventi negativi.
2) La carenza di personale, usata come spiegazione per giustificare lo straziante problema sopra citato, si è ripercossa negativamente su altri vari aspetti della mia riabilitazione e di tutte quelle persone, come me non autosufficienti, che non potevano godere di un pasto caldo perché per essere imboccati ci si metteva in fila o nel difficile processo di rieducazione delle vie urinarie dove era impensabile attendere anche 30 minuti un pappagallo.
3) Il Centro è circondato da un bellissimo giardino e con l’arrivo della bella stagione i parenti possono far visita al proprio famigliare anche per due ore peccato che non ci sia una panchina dove sedersi. Così si incrociavano persone che in spalla avevano uno sgabello portato da casa o famigliari che per stare con il proprio caro si sedevano sui cordoli del prato.
4) Effettuare lavori di manutenzione straordinaria in una sezione del reparto separando la zona con cellophane o pareti di cartongesso compromette l’igiene delle superfici e la qualità dell’aria oltre all’assistenza efficace ai degenti. Si sono infatti generati polvere, sporcizia, rumore eccessivo ma anche il passaggio di operai senza dispositivi anti covid tra i pazienti. Inoltre la collocazione nelle camere dei degenti, anche se solo per poche settimane, non era adeguata agli spostamenti e tanto meno all’accesso in carrozzina. Tutti elementi che non dovrebbero essere presenti in una struttura efficiente di riabilitazione.
5) Il continuo spostamento di reparto di infermieri ed oss è stato la causa di alcuni spiacevoli disguidi. In un reparto dove i progressi dei pazienti si susseguono non è auspicabile far effettuare rotazioni eccessivamente lunghe al personale che non ha il tempo di leggersi le singole consegne e che si rapporta al degente come 3 o 4 settimane precedenti. Così io sono stato costretto a defecare nel pannolone anche dopo aver imparato ad utilizzare il water.
Detto questo, ritengo il Centro Cardinal Ferrari uno dei luoghi di cura migliori della Regione in quanto i professionisti sono giovani, preparati e desiderosi di applicare ogni ricerca anche recente alla cure di tutte le persone che vi accedono.
Riabilitazione neuromotoria
Centro di eccellenza per la riabilitazione neuromotoria.
Il personale medico, infermieristico, ausiliario e i fisioterapisti/e sono professionalmente eccezionali nel fornire assistenza e cura ai pazienti, che sono sempre trattati con rispetto e umanità.
Coma post anossico
La mia mamma è entrata dopo due mesi di terapia intensiva a causa di arresto cardiaco, si trovava e trova in coma post anossico. Le hanno fatto venire delle piaghe in bocca e sulla lingua, le sue labbra erano tutte secche, piene di tagli e croste. Dopo varie lamentele da parte nostra, perché ogni volta che andavamo a farle visita era uno strazio non solo a causa della gravità delle sue condizione, ma anche per come era ridotto il suo viso, ci hanno detto di portarle un burrocacao con connettivina, il quale ha migliorato un po’ la situazione delle labbra, ma la cause principale era la mancanza di idratazione, non le somministravano i giusti liquidi. Poi le hanno tagliato i capelli malissimo e ogni volta che entravano aveva tutti i capelli addosso. Un giorno, quando era la prima volta che vedevo la mia mamma dopo tre mesi perché il tutto è successo in pieno lockdown (mia mamma è entrata in aprile ed io l’ho vista solo a luglio) aveva tutti i capelli che le avevano tagliato infilati nel buco dove si avvita il tubo del respiratore tracheale, era una cosa orribile. E quel giorno sono stata attaccata verbalmente perché stavo accarezzando le gambe a mia mamma (non le avevo toccato nessuna parte scoperta del corpo) a causa delle norme covid-19, ma io venivo da due tamponi negativi, quindi ero "coperta", come tutti quelli della mia famiglia. Quando mio zio telefonò riportando quello che gli avevo descritto dei capelli e dello stato in cui era, la dottoressa lo liquidò dicendo che l’ultimo problema erano i capelli nel tubo del respiratore, perché tanto la paziente non risponde a nessuna cura, è solo un vegetale. Mio zio rimase di sasso - e questo è solo uno dei tanti tristi aneddoti che potrei raccontare.. Tutti i vestiti nuovi che le portavamo, venivano dati ad altri pazienti e lei Veniva vestita con indumenti di altri pazienti (e poi sgridavano me per averla accarezzata sulle gambe sopra il pigiama). La rampa dove passavano i pazienti per essere portati nella saletta dove avvenivano le visite, io l'ho sempre vista piena di sacchi con indumenti sporchi. Quelle della reception sono di una scortesia inaudita.
Siccome mia mamma non ha fatto alcun tipo di miglioramento, ora l’abbiamo trasferita in un'altra struttura.
Congratulazioni
Vi faccio i miei più vivi e sinceri complimenti per la professionalità, la sicurezza e per l'invidiabile sincerità, perchè essendo stato ricoverato per 3 mesi e poi avendo fatto il Day Hospital per altri 6 mesi, ho potuto capire l'importanza che date alla nuova vita che un paziente tetraplegico si appresta ad iniziare e vivere.
Per cui ringrazio tutti e continuate così.
CONGRATULAZIONI.
CCF i migliori
Bravi, umani, comprensivi e sempre sorridenti.
Fisioterapisti super.
Unico neo: mancanza di bar/spaccio.
Il miglior centro
Grandissimo centro il "Centro cardinal Ferrari". Dopo 7 mesi in coma al C.T.O di Napoli, sono stato trasferito da Napoli al Mondino di Pavia in coma vegetale, ove il prof. Moglia e la dott.ssa Ravaglia mi hanno riabilitato. Poi sono stato rioperato al San Matteo e dopo l'operazione in 3 mesi mi hanno tolto dalla sedia a rotelle (in 3 mesi) e sono ritornato a casa con miei familiari in macchina, perchè già camminavo.
Grandissimo staff a livello europeo.
Grazie mille a tutti voi.
Nello Carinci
Più che soddisfatto
Ottimo centro professionisti di alto livello, ottimo coinvolgimento paziente- famiglia. In 3 mesi sono rinato grazie a tutti i dottori e riabilitatori, molto professionali e disponibilissimi. La bacchetta magica non esiste, bisogna lavorare in sinergia con i riabilitatori ed avere fiducia nella loro professionalità; bisogna lavorare e impegnarsi, non come certi pazienti, che pensavano solo ad inveire contro i terapisti. Io dopo dopo 8 mesi dal ricovero, corro la mia prima mezza maratona. Grazie ancora.
NON all'altezza
Assolutamente non all'altezza per patologie gravi.
Mia madre è entrata ed uscita dopo 6 mesi senza nessun progresso.
Dopo una settimana che è uscita dal centro, le è stata tolta con successo la tracheotomia, mentre nessuno nel centro aveva pensato di farlo.
La neurologa non è stata in grado di riconoscere un idrocefalo e lo ha scambiato per spossatezza da infezione batterica, col risultato di aggravare irrimediabilmente la situazione.
Mia madre è rimasta per tutto il tempo in isolamento (non sono stati capaci di debellare un clostridium in 6 mesi) non potendo accedere alla palestra riabilitativa.
Il personale infermieristico non sempre si è dimostrato all'altezza della situazione.
Amareggiata e delusa
Venuti qui con tante speranze, ci siamo ben presto ricreduti. I pazienti difficili vengono lasciati "al loro destino". Personale spesso scarso e impreparato, medici altezzosi e, nel caso di mio fratello, incompetenti. Dopo un anno di buio in questa struttura riabilitativa - e dopo il loro gentile invito a non sperare nulla per lui - lo abbiamo trasferito in un altro centro dove in un mese ha fatto progressi che in un anno non avevamo visto. Adesso mangia, ha tolto la tracheo e presto anche la peg. Tutto il tempo che lo hanno tenuto a parcheggio ha solo aggravato il suo stato. Speriamo che adesso possa almeno tornare un po' più indipendente. Non consiglierei assolutamente a nessuno di andarci.
Non soddisfatto
Nella mia esperienza ho trovato una struttura poco adeguata. Mensa scadente, Self Service bar inesistente, struttura antica, pulizia della Centro carente, personale paramedico e medici non all'altezza.
Elogio
Mio padre vi è ricoverato dal giorno 11 dicembre 2014, la struttura è molto ben organizzata, gli operatori, senza distinzione di grado o qualifica, sono gentili e disponibili, le informazioni ai parenti sono improntate alla chiarezza ed alla trasparenza. Le stanze sono confortevoli ed i pazienti sono assistiti ed accuditi con competenza e dedizione. Comunque si risolverà il decorso di mio padre, sono felice che venga effettuato in questa struttura. Critico pertanto fortemente le scelte politiche regionali in merito al taglio di fondi a queste strutture che devono essere parte integrante del percorso assistenziali dei pazienti con cerebrolesioni acquisite, indipendentemente dall'età anagrafica degli stessi. Un ringraziamento particolare al direttore sanitario.
MIO PAPà HA CAMMINATO GRAZIE ALLA STRUTTURA
IL PAZIENTE, DATO PER SPACCIATO DA BEN DUE STRUTTURE, ENTRATO AL CARDINAL FERRARI IN CARROZZINA, è USCITO DOPO DUE MESI CON LE PROPRIE GAMBE. MI DISPIACE SOLTANTO CHE NON ESISTA LA SESTA STELLA E CHE IL VOTO POSSA ARRIVARE SOLTANTO A 5, IN QUANTO SAREI PRONTO A VOTARE PER LA SESTA STELLA!
Valutazione del centro
La mia esperienza è stata invece assolutamente negativa. Quando siamo stati noi in questa struttura abbiamo trovato medici altezzosi ed infermieri poco esperti. E molti altri si lamentavano per il trattamento.
Moglie di un paziente
Mio marito èè entrato la prima volta dormiente e tornato a casa molto più sveglio e mobile, anche se abbiamo ancora da fare molto e spero che questa volta vada ancora meglio.... Sarebbe bello avere un centro così anche per un semplice diurno....
Ottimo centro
Il paziente, per trauma cranico con emorragia causato da incidente stradale, è stato subito operato di urgenza a Cisanello per asportazione ematoma + parte di cervello perche' lesionata dal trauma; dopo alcuni mesi è stato riposizionato opercolo (parte di osso del cranio).
il paziente ha deficit cognitivi, incontinenza, non riconosce persone, cammina male, è agressivo, ha allucinazioni eccetera.
AL CENTRO CARDINAL FERRARI FONTANELLATO PORGO UN RINGRAZIAMENTO GENEROSO DI CUORE DA PARTE DI TUTTA LA FAMIGLIA DI MERUZZI FLAVIO PER LE CURE E LA PROFESSIONALITA' DI DOTTORI, INFERMIERI, FISIOTERAPISTI, PSICHIATRI, PSICOLOGI, NEUROLOGI ECCETERA, PRESTATA AL MIO BABBO FLAVIO; RINGRAZIO INOLTRE PER IL SOSTEGNO PSICOLOGICO DATO A MIA MAMMA PATRIZIA. SIETE UNICI, GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE! PER MERITO VOSTRO, PER MERITO DEL CISANELLO- OSPEDALE DI PISA, E PER MERITO DEL POLICLINICO MAGGIORE DI MILANO (DOVE HA OPERATO IL DOTT. SPAGNOLI), IL MIO BABBO POTRA' TORNARE A CASA CON LE SUE GAMBE E A TESTA ALTA PER IL SOSTEGNO PRESTATO DALL'ASSISTENZA SANITARIA ITALIANA, A CUI NOI NE SAREMO PER TUTTA LA VITA RICONOSCENTI.
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