Auxologico Piancavallo di Oggebbio
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Percorso guarigione/ miglioramento dall'obesità
Sono una ragazza/donna con obesità di 3° grado (unico problema grave fisico) e una diagnosi di disturbo borderline di personalità (perfettamente controllato e monitorato costantemente da me e dai medici che mi seguono - chi non lo sa, non se ne accorgerebbe). Non specificherò il periodo né il reparto, né farò nomi non per paura, semplicemente non voglio pensare a questo posto in futuro.
Sono entrata e uscita dopo 15 giorni, non completando il percorso previsto dal ricovero. Ho chiesto IO il ricovero, nessuno mi aveva convinta, il mio obbiettivo principale NON era perdere kg. (non È UNA CLINICA DIMAGRANTE, chi si lamentava solo del peso non aveva capito bene dove si trovava), ma iniziare un percorso per CURARE l'obesità. Mi hanno chiamata un mercoledì per essere lì il venerdì mattina (per me sono quasi 2 ore di auto) della settimana stessa. Avevo scelta: " o venerdì, o data da destinarsi", queste le alternative. Chiedevano anche il tampone Covid e una ricetta specifica dal medico di base. Ho dovuto in fretta e furia trovare soluzioni per: fare tampone, valigie, ricetta, sistemare casa, sistemare i miei animali domestici, sistemare il lavoro in previsione di una assenza per un mese! ( non oso immaginare chi ha anche bambini piccoli o persone in difficoltà a carico). Arrivo il venerdì e scopro che per tutto il weekend non avrei fatto assolutamente nulla! Nè visite nè attività, unica cosa, inizi subito con una dieta base non personalizzata ( se non per allergie o intolleranze o religione.. credo). Domanda: perché farmi correre lì il venerdì se poi, se va bene, si inizia il tutto LUNEDÌ??? (spoiler: soldi, come sempre).
Non sono passata dal reparto Medicina generale, nel mio caso non era necessario, approdando direttamente in reparto (i reparti, da quel che ho capito, sono diversi a seconda del problema prevalente nel paziente es: pneumologia, ortopedia, disturbi dell alimentazione ecc.). Innanzitutto la compagna di stanza ( quando va bene camera da due, altrimenti da quanto ho capito fino a 4 persone, rarissimi casi da 1, o se vai da privato, credo) è assolutamente randomica. Non tengono conto di nulla se non il sesso di appartenenza ( maschi divisi da femmine). A voi immaginare le possibili conseguenze (positive o negative).
I medici non hanno una tipologia di paziente, ma sono assegnati alle camere: quindi per esempio camera 1 e 2 medico Tizio, camera 3 e 4 medico Caio. I medici di reparto sono presenti dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 17.30 ( di solito) di notte e nei we c'è un medico ( spero per padiglione almeno ) per le emergenze.
Il cibo: da mensa. Siamo in un ospedale non mi aspettavo niente di diverso.
La dieta personalizza: sì, più o meno.
Le attività: tralasciando le "leggende di reparto": la piscina non c'è più dagli anni 70 o 80 da quanto capito, ( da notare: ospedale specializzato in obesità e riabilitativo tra le altre cose, attività in acqua sono molto indicate di solito). Quindi attività fisica limitata a ginnastica pressoché a corpo libero, più o meno vari tipi, cicloergometro (cyclette gambe, o braccia o con sedute differenti dal sellino) e passeggiata esterna alla struttura (con il bel tempo, quando brutto in un area coperta in tondo a fare i criceti); il tutto gestito da giovanissimi fisioterapisti (credo fisioterapisti), chi più chi meno impegnato sul lavoro (no comment).
Lezioni sulle problematiche relative alla propria patologia o possibili conseguenze, in parte a video, in parte in presenza (spesso più che altro quello che io chiamo " terrorismo patologico", cioè descrizioni di aggravamenti dell'una o dell'altra patologia fino alla nausea).
Lezioni sull'importanza dell attività fisica e della dieta salutare (90% ovvietà).
Lezioni di cucina.. NO!!!! In ospedale ti danno il pasto pronto, e a casa ti arrangi!
Gruppi supporto psicologico (per fortuna niente di simile ai gruppi AA nei film americani) due incontri a caso. Nel senso, primo incontro dovrebbe essere all'inizio e il secondo alla fine, ma in realtà c'era chi li faceva entrambi all'inizio (io ad esempio) e chi entrambi alla fine...
La fisioterapia non ho avuto modo di iniziarla (non era il mio problema principale, ma prevista dal fisiatra interno)
Servizio lavanderia: sì... ma anche no! Lavano tutto assieme a 60 gradi o più, non sono sicura, devi fare un elenco preciso di cosa dai, e ti torna la settimana dopo lo stesso giorno (w.e. esclusi ovvio) se va bene, sa va male rovinato, se va malissimo tornerai con le valigie un po' più leggere a casa. Portate cose brutte e in grande quantità (e un piccolo detersivo da bucato a mano per l'intimo, consiglio spassionato).
Servizio bar: da ospedale, nè lode nè infamia.
Wifi: sì ma anche no.
Prende solo un gestore telefonico e state attenti a non finire sulla linea svizzera.
Quando c'è bel tempo il panorama intorno alla struttura è stupendo! ( ma alcune stanze hanno le finestre in alto, o sono a ridosso di un altro padiglione, o sono molto in basso per cui se va bene si vede dalle aree comuni).
Non si può uscire dalla struttura se non con permesso scritto del medico, nemmeno per andare a controllare la macchina nel parcheggio esterno.
Visite: si possono ricevere sempre nell'arco della giornata, ma consigliano/consiglio nel weekend, quando non c'è nulla da fare.
A chi interessa: per farsi portare gli animali domestici in visita, esclusivamente nel cortile ( giustamente, è un ospedale) serve un permesso del medico e della amministrazione che deve arrivare alla reception. Chiedetelo per tempo e con data sicura, se ci sono imprevisti va rifatto.
Se siete arrivati a leggere fin qui ecco quella che per me è la chicca, mi sono fatta dimettere dopo 15 giorni di: frustrazione, noia, insonnia (io non ne ho mai sofferto, né ho il sonno leggero. Era causata in prevalenza dai continui disturbi esterni notturni), nervosismo e ansia, la goccia che mi ha fatto dire Basta: ho avuto paura. Di chi? Del personale. Io giuro che non sono stata scortese, antipatica, o acida o quel che pensate possa infastidirvi di più. Ho cercato di arrangiarmi quanto più possibile per non infastidire nessuno, dalla compagna di stanza, al personale infermieristico, OSS e personale di pulizia. Unica persona che penso di aver "importunato ai limiti dello stalking" (in senso ironico), il medico assegnato alla mia stanza (per la mia sopportazione voto 10/10 ). Le persone più "umane" lì dentro erano: gli altri pazienti, la psicologa e la dietologa che ho incontrato io (e a quanto pare sono stata fortunata) e le ragazze delle pulizie. Rarissime eccezioni di "umanità" di cui ricordo i nomi, tra gli oss e infermieri, farei notare i più gentili in prevalenza, gli uomini ( pochi in percentuale) e non perché sono donna. Faccio notare anche che il personale OSS e infermieristico sono le PERSONE assunte a maggior contatto con le PERSONE ricoverate, e che se ne dovrebbero prendere cura maggiormente.
Il medico che mi seguiva, alle mie dimissioni tra le varie cose ha detto (riassumendo) che non è personale formato per casi particolari come ad esempio problemi psichiatrici. Ora, tralasciando che non sono un caso da psichiatria ( se fossi rimasta lo sarei diventata di sicuro), la domanda che mi viene ora, a mente lucida e RIPOSATA è: ok, non è un ospedale psichiatrico, ma il personale ha a che fare con un buon 80% se non di più di persone con disturbi alimentari anche "mentali" (passatemi il temine). Esempi ovvi sono: anoressia, bulimia, binge eating, emotional eating... Possibile che non "siano formati" adeguatamente?
Che poi la mia certezza è che non mancavano di formazione, ma di GENTILEZZA E UMANITÀ. Mi sono spesso sentita come un PESO da sopportare per lo stipendio, più che come una PERSONA malata da curare.
Chiarisco: non ho nemmeno immaginato cose fuori dal mondo ( tipo cose assurde come l'infermiera che mi imbocca o l'Oss personale, o diventare grande amica di tutti, anche no!), ma solo il giusto compromesso tra professionalità, distacco ( sacrosanto) e gentilezza, cosa non impossibile, visto che alcuni avevano queste capacità basilari, e sto parlando anche di coloro che io non ho trovato gentili ma altri pazienti del reparto sì (qualcuno era addirittura simpatico!). Esempio perfetto del giusto rapporto tra gli aggettivi elencati era il medico. Sì, il medico ha un percorso diverso e un ruolo diverso, ma è una persona come tutto il personale, quindi è un esempio lecito.
Alla mia richiesta definitiva di dimissioni, volevo andare a fare un reclamo interno, ma stavo così male lì dentro che, firmate le dimissioni, sono scappata come se il posto fosse in fiamme.
Peccato perché ci contavo davvero per iniziare BENE il percorso di guarigione/ miglioramento dall'obesità.
Buona fortuna a tutti.
Meravigliosa esperienza
Persone fantastiche e vita salutare.
Il ceck-up ed il ricovero sono stati difficili, ma dopo 42 giorni il risultato è straordinario.
Ricovero obesità
La mia esperienza di ricovero presso la struttura è stata positiva, ma molto difficile. È un percorso che aiuta molto, ma bisogna essere forti, pazienti e pronti ad affrontarlo. Non bisogna avere aspettative ed è necessario ricordarsi che si è in ospedale, non un albergo o clinica chic.
La convivenza con persone diverse può essere una grossa sfida alla propria pazienza, per cui bisogna essere pronti ad avere apertura mentale, empatia, comprensione e a stabilire una comunicazione onesta.
Può essere anche un' esperienza molto bella se ai trovano persone con cui si va d'accordo, ma non è comunque facile.
Il personale è tutto facilmente irritabile, quindi anche con loro bisogna avere molta pazienza.
Le attività potrebbero essere organizzate in maniera molto più efficiente, per cui anche lì bisogna portar pazienza.
La struttura mette a disposizione una serie di strumenti utili, sta però al paziente fare il lavoro e assicurarsi di prendersi cura di sé perché il personale non ha tempo di prendersi cura di ciascun paziente, quindi non bisogna aspettarsi di esser presi per manina.
Io lo consiglio vivamente, per quanto sia stato veramente difficile, ma la mia salute ne ha tratto molti benefici e quindi son grata di aver avuto l'opportunità. Gli atteggiamenti chiave sono tantissima pazienza, umiltà e capacità di adattamento.
Non adatto a persone in un periodo fragile o particolarmente vulnerabili secondo me.
Centro Ospedaliero Obesità Piancavallo
Ricoverata per 35 giorni per obesità, in 35 giorni ho perso 6 kg. e mi hanno cambiato di stanza 4 volte.
Medici e infermieri impongono "controlli" di ogni tipo.
Molti esami che fanno sono a mio avviso completamente inutili.
Lamentavo forte mal di schiena causa lavoro: ho aspettato e implorato 10 giorni per avere una risposta.
Esperienza di ricovero nel complesso negativa.
Ricovero in Neurologia
Con la presente voglio esprimere il mio GRAZIE al professor Priano Lorenzo per avermi fatto conoscere un'equipe come quella della Neurologia diretta dal professor Alessandro Mauro dell'ospedale Auxologico Piancavallo di Oggebbio.
Medici eccellenti, di rara professionalità!
Infermieri e OSS eccezionali e unici in termini di professionalità e umanità. Persone UNICHE! Non potrò mai dimenticare l'abbraccio umano di questo equipe.
Psicologa: dottoressa bravissima!
I ricercatori Paolo e Angelo professionali e molto umani.
Un servizio impeccabile per persone con problemi neurologici sotto diversi aspetti, che vanno dalla Sclerosi Multipla a patologie rare o a problemi del sonno.
Vero centro di eccellenza.
Mi sono trovato benissimo.
Vorrei dire all'Assessorato alla Sanità della Regione Piemonte che il servizio medico, infermieristico e amministrativo svolto in questo ospedale, e in particolar modo in questo reparto, è un servizio ECCELLENTE sotto tutti i punti di vista e non esiste sulla piazza di Torino un servizio così!!! Mi auguro che la Regione Piemonte, in particolar modo l'Assessorato alla Sanità, aiuti questo Ospedale e questo reparto a migliorare sempre di più il servizio da loro fornito affinché le persone che hanno problemi neurologici (anche patologie che possono causare paralisi totale del corpo, persone allettate o in carrozzina) possano far sempre riferimento a questo Ospedale e a questo reparto dove ahimè confluiscono persone che hanno bisogno di questo tipo di assistenza Qualitativa e Professionale, che a Torino non ho precedentemente trovato in alcun ospedale pubblico. Non esiste a Torino un ospedale e un reparto con dei Professionisti come il reparto di Neurologia di Piancavallo.
Chiedo alla Regione Piemonte di migliorare il collegamento con l'ospedale San Giuseppe Auxologico Piancavallo mettendo in sicurezza la strada che da Intra porta a Piancavallo: in questo modo si migliora sia per i dipendenti che lavorano li e sia per i pazienti che lo devono raggiungere.
Inoltre propongo alla Regione Piemonte di istituire un efficiente collegamento autobus dalla stazione di Rho dalla linea del regionale Torino Milano e anche dalla stazione di Novara.
Ospedale unico, ma difficile da raggiungere con i mezzi pubblici!
Ho trascorso 46 giorni assistito da veri Professionisti con la P Maiuscola.
Abbraccio tutti quanti.
Il buongiorno si vede dal mattino
Già all'arrivo interfacciarsi con le signore della reception è stato un giramento di scatole, troppa arroganza, non è maniera di accogliere i pazienti - e dico tutti i pazienti!!!
Prima settimana nel reparto di Medicina generale, niente da dire, mi sono trovata bene.
Una volta salita in reparto Malattie del metabolismo, già noto la svogliatezza e poca sensibilità e gentilezza da parte degli infermieri e Oss, tanto da portarmi a piangere per un commento inopportuno sulle mie problematiche fatto dall'infermiera mentre compilava il foglio di entrata nel nuovo reparto. Poi penso: ma come si può mettere in mano a queste persone pazienti sì obesi, ma anche con patologie psicologiche?! E meno male che non lavorano in un ospedale dove devono correre...
Buona la cucina, soprattutto rispetto ad altri ospedali.
Bravi i ragazzi della palestra.
Medico di reparto maleducato con le persone più deboli, e alcuni trattamenti e visite vengono fatti e proposti solo ai "lecca piedi".
Per quanto mi riguarda, concludendo, entro con un'obesità da fame nervosa ed esco dalla disperazione prima della data stabilita, perché il nervoso era triplicato vedendo certi atteggiamenti!!!
Centro DCA inutile per me
Trattamento puramente farmacologico dei problemi di binge eating (senza risultati talvolta). Impressioni del primo ricovero confermate dal secondo. Personale annoiato, lecchino con chi gli pare senza valutare le reali esigenze dei singoli pazienti. Unica OSS gentile la signora Tamara.
Attenzione solo per alcune pazienti giovani, in special modo anoressiche. Infermiera bionda straniera con coda o treccia ….parliamone.
Attività proposta e’ solo attività fisica.
Infermiere scontrose con me, ma pettegole con altri pazienti.
Dietista dura, forse non si rende conto del problema. Vista diverse volte a Verbania, ma dimenticata data la particolare antipatia e scarsa attenzione al paziente. In cura da due anni, non legge i dati a pc, non si rende conto che se si perdono 10 kg. in un mese forse si tratta di restrizione e che mangiare di notte è abbuffare. Scrive iperfagia quando le si dice mangio il mondo. Dieta di uscita data in tre minuti senza spiegazioni (c’è scritto legga). Psichiatri: no comment.
Da fare due chiacchiere con il direttore sanitario per rispetto regole in reparto.
Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC)
Ho effettuato recentemente una Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC) all’Auxologico (Piancavallo). Ho ritirato gli esiti: un dischetto e un referto. Nessuna immagine stampata. Circostanza non secondaria, giacché la mia assicurazione non mi rimborsa la costosa cura della mia patologia senza vedere le immagini. Ho telefonato alla radiologia per chiederle: già la prima risposta non è stata incoraggiante: “io ho da fare”. Allora ho scritto all’ufficio relazioni con il pubblico (URP) chiedendo di nuovo una stampa delle immagini. Mi è stato detto che già da tempo non le consegnano ai pazienti. In aggiunta mi sono state inviate le istruzioni per stampare da dischetto le immagini. Ho provato e, nonostante le mie competenze informatiche standard, non è stato possibile. Ho pagato un tecnico informatico 60 euro per stampare le immagini. Ha lavorato circa un ora per riuscirci. Nessuna persona senza una preparazione avanzata di informatica potrebbe stampare queste immagini. In aggiunta avevo chiesto di poter ricevere a casa, con un DHL (o simili) a mie spese, come fanno tanti ospedali il dischetto e il referto: anche questo non è stato possibile. Ho fatto altri 60 chilometri per ritirare gli esiti. Non mi resta purtroppo che sconsigliare a chiunque di fare esami radiologici al Piancavallo. Questa, con mio rincrescimento, è la valutazione che mi sento di dover dare, sperando che serva a cambiare qualcosa. Ho scritto “guarigione parziale” nella voce “esiti della cura” visto che se non avessi riempito quella voce questo feedback non sarebbe partito. In realtà la domanda non è proponibile visto che la cura è ancora in corso, anzi, è appena iniziata.
Buona struttura per il trattamento DCA
Ottima struttura. I primi giorni sono difficili da affrontare nel reparto per DCA, un po’ per la noia, un po’ per l’abitudine alle nuove regole.
Il personale è molto competente, ringrazio tutti . Ancora un paio di settimane e avrò le dimissioni, ma sicuramente tornerò per continuare il percorso intrapreso
No risultati
Ottimo albergo per passare un mese immersi nella natura, ma poca professionalità dei medici che curano i DCA.
Questa perlomeno la mia esperienza personale.
Ricovero per apnee notturne, paziente obeso
Questo è il mio giudizio:
Pneumologia: 10
Dott.ssa Tovaglieri: 10
Dott. Crippa: 10
Psicologa Dott.ssa Ripamonti: 10
Personale infermieristico, OSS, pulizie, cucina ed altro: 10
Personale servizio dietetica: 10
Reparto Fisiatria e Attività motorie: 6 (per le attrezzature, non per il personale).
Altre Attività e Servizi ambulatoriali: 10
Giudizio complessivo sulla Struttura: 8.
Centro ospedaliero dell'Obesità
Sono stata ricoverata per 26 giorni, perdita di peso pari a un kg, da 105 a 103,9. Mi hanno ricoverata un venerdì, visita con medico generico alle 14.00 di pomeriggio, dopo di che il nulla assoluto fino a lunedì mattina - e nel mentre sono stati pagati 3 giorni di degenza... Forse avrebbero potuto ricoverarmi dal lunedì?... Gestione pessima su tutti i fronti, soldi dello Stato (e della mia assicurazione che integrava ben 200 euro al giorno per camera singola), medici non coordinati, terapie standard quindi spesso non utili, resoconti fallaci, personale poco adeguato.
Per quanto riguarda la perdita di peso (lato anoressia non sono al corrente, spero che in quell'ambito qualcosa funzioni meglio) nessuna strategia personalizzata, tentativi di aumentare e diminuire le calorie senza riscontri e senza un piano strategico, nessuna misurazione in cm., esame della massa grassa/magra (che fa qualsiasi bilancia...) con esito ND non rieseguito, lassismo completo.
Attività fisica senza supporto (cyclette o camminata sono attività fattibili anche in autonomia). Fisioterapia aspecifica. Una nota di encomio a tutto ciò per il personale che puliva e forniva i pasti, preciso, puntuale, gentile. Inoltre io sono in chemioterapia per una problematica oncologica con assunzione di medicinali che, come controindicazione, hanno la fotosensibilità della pelle, però ogni giorno dovevo ricordare che non potevo effettuare esercizi all'aperto e soprattutto al sole; l'ultimo giorno sono anche stata "insultata" in quanto non volevo fare attività all'aperto. SCONSIGLIO QUESTO RICOVERO INUTILE! I centri dell'Auxologico fanno di tutto per procacciare clienti, soprattutto in mesi estivi. Piuttosto cercate un buon dietologo/ nutrizionista/ endocrinologo/ psicologo, che capisca veramente le problematiche. Nel mio caso non sono stati assolutamente considerati i tipi di farmaci che assumo quotidianamente, cosa che invece sarebbe stato il primo punto. Ho perso un mese di vita e di possibilità di iniziare un percorso mirato e concreto per perdere peso. Anche come resoconto di dimissione non è stato indicato nulla, se non paziente ansioso/depresso e dimissioni volontarie. Non denuncio perchè ho 1000 fronti a cui badare e poche energie da sprecare, anche per questa recensione ho dovuto trovare del tempo.
Assicurò a chi la leggerà, spero prima del ricovero, che è tutto vero e verificabile, non fate questo errore, per voi. Per Piancavallo sono a disposizione per qualsiasi riscontro, di cui ho documentazione, sia delle terapie quotidiane, sia dell'alimentazione, di tutto ciò che è stato effettuato, prevalentemente non effettuato.
Non mi sono trovata bene
Sono stata ricoverata per la seconda volta a Piancavallo e mi sono trovata molto male, ma soprattutto invece che migliorare, il problema è peggiorato. Ho perso 4 kili, non sono stata seguita molto sulla parte psicologica, che era quello che invece mi serviva…
L'unica cosa buona, l'aiuto degli infermieri e OSS, che sono stato molto di aiuto nel mio problema.
Ottimo
Interessamento a 360° nei confronti del paziente; ottimo lavoro d'équipe.
Mio padre è stato ricoverato due volte ed è stato seguito in modo soddisfacente; oltre alle cure di routine è stato sottoposto ad esami approfonditi ed ha potuto avvalersi della presenza di neurologi, psicologi, fisioterapisti.. insomma: si è sentito preso in considerazione, ascoltato ed aiutato. E dopo tanti anni di Parkinson, quando il morale cominciava ad essere sempre più basso, ha ritrovato grazie a questa struttura la voglia di continuare a combattere.
Eccellenza Sanitaria
Sono stata ricoverata a gennaio 2021 per il trattamento terapeutico di una grave infezione alla protesi del ginocchio sinistro.
L'equipe del dott. Giuseppe Ventura, unitamente al personale infermieristico e fisioterapico e le gentilissime OSS, si è prodigata con tanta abnegazione per darmi una terapia adeguata alla mia grave situazione. Ma oltre la loro indiscutibile bravura e preparazione professionale, hanno una profonda umanità che aiuta il paziente nei momenti difficili e di sconforto, e che difficilmente si riscontra in tante strutture ospedaliere in Italia. Finalmente un modello di sanità che realmente funziona nel nostro paese.
Grazie di cuore, non dimenticherò mai questa straordinaria esperienza.
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