Bambino Gesù Sede di Roma

Visita effettuata al Balduzzi con la dott.ssa Chiarini, a pagamento. Visita a mio avviso frettolosa. Porto mia figlia per tosse. Le viene data una cura per asma, senza una diagnosi certa di asma, "a tentativo". Dopo un mese da questa cura, la bambina peggiora. Chiamo la dottoressa, mi dice di sospendere la cura e alla mia domanda sul "da farsi" risponde che non lo sapeva. Mi suggerisce di fare un day hospital e mi dice che mi avrebbe contattato per fissarlo. Ad oggi, da Marzo, ancora nessuna chiamata. Ovviamente vista il disinteresse non ho insistito, ma credo sia giusto informare e far presente la mia esperienza, soprattutto per chi arriva da lontano speranzoso di risolvere un problema e si scontra invece con indifferenza. Esperienza deludente.

Visita effettuata con la dottoressa Liccardo Daniela, a pagamento. Visita a mio giudizio frettolosa, nessuna risposta esaustiva alle mie domande, il bambino è stato a malapena visitato dalla dottoressa. Di fatto 120 euro di visita buttati.

Il dottor Maggi sin dal primo incontro è andato molto oltre alla sua grande ed indiscussa professionalità, cogliendo le ansie di noi adulti, tranquillizzandoci sull'esito finale dell'intervento che avrebbe dovuto subire Polina, una bambina ucraina affetta da un gravissimo strabismo bilaterale convergente.
Il giorno dell'intervento è arrivato e, dopo l'intervento stesso, per ben sette volte è andato a controllare la bimba e a rassicurante la mamma sull'esito positivo, con grande umanità e grande affetto.
Che dire.. grazie è riduttivo, ha ridato la luce agli occhi della bimba che dopo pochi giorni ha cominciato a vedere cose che non aveva mai visto prima: i gabbiani in volo, i giochi per bambini nelle piazze lontani da noi. È entusiasta di tutto ed ha ritrovato lo stupore e la gioia tipica dei bambini.
Per usare le parole di Polina, il "DOTTORE MAGO" ha fatto la sua magia.
Grazie Dottore, grazie a tutta l'equipe di Oculistica, grazie a voi che mettete il cuore in quello che fate.

Pessima organizzazione. Siamo qui dalle ore 07.00 per prendere il numero B07. Siamo qui al 4° giorno dalla dimissione dal reparto Oncoematologia, in cui mi si dice che il mio ragazzo non deve avere contatti con nessuno, evitare contatti commerciali, evitare contatti con amici e parenti perchè immunodepresso. Però qui sono le ore 11.00 e stiamo insieme ad una 20ina di persone mai viste, solo per un prelievo e una visita medica e, ringraziando me stessa, perlomeno su di una sedia a rotelle portata da me, perchè la sala d’attesa è piccola e piena! Mi dispiace ma non mi piace per niente il sistema, si può, si deve, organizzare molto meglio!

Esperienza da dimenticare! Ragazza di quasi 18 anni portata con ambulanza in PS, ricoverata prima in osservazione su una poltrona con dolori lancinanti per sospetta appendicite, poi in reparto emergenza, poi in pediatria in un lettino non idoneo per statura e peso.
Sei giorni di ricovero, sei presunte diagnosi.
Solo tachipirina e consiglio di vigile attesa.
Diagnosi di dimissione sbagliata! Rischio emorragia per corpo luteo, liquidata per presunta infezione ginecologica senza mai essere stata vista da un ginecologo!

Eccellenza.
Sono stata ricoverata 15 giorni nel padiglione Salviati reparto Endoscopia.
Grazie alla meravigliosa dottoressa Bracci, mia figlia di 4 mesi è stata accolta da tutti in maniera impeccabile.
Infermiere, soprattutto Elena, Raffaella, Kamila, dolcissime e sempre disponibili, l’hanno rivoltata come un calzino per capire il motivo delle sua ragadi profonde, che dopo una settimana da loro erano già passate. Non hanno trascurato nulla e ci hanno dimesso solo quando erano sicuri che la bimba fosse sana.
La struttura é fantastica, volontarie che ti aiutano se hai bisogno con la bimba, professoresse che fanno lezione per bimbi più grandi.. Insomma: ci vorrebbero più strutture così in tutta Italia.
Spero di no, ma se le mie figlie dovessero aver bisogno, le porterei solo ed esclusivamente qui.

Premetto che mia figlia è seguita per qualsiasi cosa al Bambino Gesù fin da piccola.
Mi sono sempre trovata benissimo, ma abbiamo notato che i servizi a pagamento sono diventati pessimi.
Arrivati dal pronto soccorso al reparto di odontostomatologia per mandibola bloccata con forte dolore da una settimana, ci hanno preso degli appuntamenti e prescritto risonanza.
Portata la risonanza in visione, ci hanno spiegato il problema e ci hanno preso un appuntamento per il mese dopo per check up per fare un bite.
Ci hanno detto che il costo era di 150 euro e che, fatto questo check up, dopo le feste avrebbe avuto il bite.
Oggi facciamo questo check up, che altro non era che fotografare le arcate dentarie, e ci hanno detto che se volevamo continuare ed avere il bite, dovevamo pagare quasi 2000 euro.
Inoltre tempi previsti ignoti (mia figlia ha la mandibola bloccata ormai da 3 mesi).
Trovo molto scorretto averci fatto pagare 150 euro per qualcosa che non era risolutivo.
Ci hanno dato informazioni sbagliate e non ci hanno informati prima che ci sarebbero stati ulteriori costi e tempi molto più lunghi.
150 euro buttati, perchè lo avessi saputo prima sarei andata altrove.

Il 16/09/2022 il mio piccolino di 30 mesi è stato sottoposto ad intervento chirurgico per rimozione di un sequestro polmonare. Eravamo in ansia per la delicata operazione, ma grazie a tutta la squadra del Prof. Inserra il mio piccolo ha superato tutto alla grande. Persone squisite che ci hanno fatto sentire a casa. Durante l’intervento eravamo aggiornati in tempo reale dal professore Inserra stesso.

Il 31/3/2022 la mia bambina, di 8 anni, ha avuto un dolore forte e improvviso al collo, apparentemente senza causa, vertigini e conati di vomito. Ci siamo recati al pronto soccorso alle 12:30 e abbiamo atteso più di 8 ore all'aperto, esposti al freddo e all'umidità su una panchina, per non stare nella saletta d'attesa dove il distanziamento per Covid risulta difficilmente attuabile. Insieme a noi ovviamente tanti altri, chi in attesa anche da 10 ore, con bambini di pochi anni, genitori che cercavano di intrattenerli, calmarli, tenerli al caldo, nell'attesa di una visita a cui alla fine più d'uno ha rinunciato, noi compresi.
Stiamo parlando di un pronto soccorso pediatrico, bambini con situazioni più o meno gravi, ma pur sempre bambini. Una sala pensata per loro, date le interminabili attese??!

A seguito di caduta della mia bimba di 4 anni, ho avuto la pessima idea di recarmi al pronto soccorso del Bambino Gesù al Gianicolo.
Al triage il personale mi è parso scostante e "infastidito" dalla mia presenza e mi ha liquidata dicendomi che avrei dovuto attendere molte ore.
Dopo 5 ore finalmente veniamo visitati, mia figlia aveva pianto tutte le lacrime che aveva e oramai dormiva devastata. Un andirivieni senza senso, dentro e fuori dalle sale, per farci finalmente fare una lastra che conferma la frattura integrale (quindi completa) della tibia della mia bimba. L'ortopedico, dottoressa Napolitano, mi comunica che la bambina sarà ingessata fino all'inguine per 40 giorni. Io mi appoggio su una sedia e inizio a lacrimare e lei, con freddezza, mi dice che devo stare calma, che i bambini "si rompono e si aggiustano". Ecco, dopo 6 ore circa siamo usciti da tale calvario.
Mia figlia ha patito una sofferenza indicibile, per ore e ore, e, diciamolo, un corso accelerato in empatia potrebbe aiutare.

Ho portato a mia figlia di 4 mesi per fare un prelievo del sangue. Le 2 infermiere dopo 30 minuti di fatica (nel frattempo la piccola piangeva dal dolore) hanno chiamato il dottore e niente, nemmeno il dottore è riuscito trovare la vena. Hanno provato sul braccio per 3 volte e non sono riusciti. Alla mia domanda “è possibile che non riuscite, al pronto soccorso ci hanno messo 2 minuti” mi è stato risposto: signora, forse saranno più bravi di noi.
Non ho parole.

Porto mio figlio di 8 mesi e mezzo con tosse e febbricola a 37.6. Fanno il tampone molecolare, negativo. Nonostante ciò, me lo visitano nel reparto Covid, in una stanzetta dove sono stati visitati solo bambini Covid positivi. Una neonata prima di lui con 39° di febbre e positiva. Poi in quella stanza visitano mio figlio, risultato negativo!! Così per una bronchiolite ora rischia di prendersi il Covid! Ho mostrato il mio disappunto per la questione, ma sono stata trattata in malo modo. Siamo stati dalle 18:00 alle 23:30 a morire di freddo fuori per non stare a contatto con i positivi e poi mi visitano il neonato dopo una positiva nella stanzetta! Incommentabile. Un ospedale del genere deve avere percorsi differenziati. Vedete dall'esito del tampone che un neonato è negativo, lo mandate alla zona non Covid, non lo visitate nella stanza Covid! È una cosa impensabile!! Se mio figlio dovesse avere, nei prossimi giorni, il Covid, vado di avvocato! Poi però quello della vigilanza richiamava tutte le coppie che erano in attesa fuori al gelo dicendo di non poter stare vicini. Io non potevo stare vicina a mio marito a portare il passeggino, ma dovevamo essere lontani, all'aperto. Poi però visitano un negativo in mezzo a tutti positivi. Quello va bene.

Vengo al Bambino Gesù periodicamente per il controllo di mio figlio. Vorrei ringraziare la dottoressa Diamanti che mi segue sempre con costanza.
Ringrazio pure l'OSS del reparto Pascucci Quirino per la sua educazione e per la disponibilità nei nostri confronti.

Pronto soccorso incredibilmente gestito male.
Mio figlio poi ricoverato per bronchite cronica. I medici li ho visti una volta in 3 giorni; gli infermieri fanno quello che possono, quindi poco; la cosa più grave è che l'hanno dimesso con la stessa cura che avevo riportato in visione all'ingresso del ricovero, che aveva dato scarsi risultati.
Dimenticavo: sono tornato a casa, sono passato in farmacia e mio figlio è risultato positivo al Covid.

Causa il perdurare di febbre alta della mia piccina di 8 mesi, ed avendo vomitato la tachipirina a gocce, ci rechiamo al pronto soccorso del Bambino Gesù con la certezza di essere nel miglior posto per un bambino. Mi sono amaramente ricreduta, un’esperienza traumatica sia per la mia lattantina che per me come mamma. I bambini non sono come gli adulti, sono fiori delicati e il tampone va fatto con la dolcezza di chi lo esegue sia dallo sguardo che con le mani; la supposta per abbassare la febbre, tale da poter attendere le ore dell’esito del tampone, non la deve richiedere la mamma, ma l’operatore stesso che ci accoglie, che dovrebbe da subito mettere in sicurezza il bambino. Reputo non professionale e non igienico darmi la supposta per metterla al lattantino nella sala di attesa.. Ho dovuto chiedere la cortesia, concessami, di entrare nuovamente nella stanza per avere un piano d’appoggio, e si spera sterilizzato (non lo era...). Dopo tre ore di attesa, di pianto ininterrotto della bimba post tampone, la visita si rileva altrettanto deludente: frettolosa e generica (la bimba certamente non è stata di aiuto, traumatizzata dal tampone e dalle lunghe ore di attesa della notte, piangeva e non collaborava) e noi sembravamo da smarcare perché in quella notte fredda, tra gli sbalzi di temperatura tra un ambulatorio e l’altro, io e la mia piccina eravamo solo un numero. In questo periodo di pandemia si è persa qualsiasi ragionevolezza, sono sicura che la mia esperienza è circoscritta a questo particolare momento storico, ma i bambini sono il futuro del mondo, sono perle preziose e delicate non possono pagare per gli errori degli adulti ed essere trattati come loro…
La mattina dopo la traumatizzante notte, la mia piccina era livida, aveva le occhiaie (mai avute prima) tremava tra le mie braccia. Quella febbre che la svegliava comunque con un sorriso, è diventata un febbrone e il tremolio e il lamento nel volto…

Assurdo! Arriviamo alle 19.00. Decidono che è una bronchiolite, ci fanno fare 3 aereosol a distanza di 20 minuti l'uno dall'altro e poi ci lasciano in balia del freddo (sì, perché la sala d'attesa è all'aperto). Adesso sono le 3.20 di notte e ancora non ci dicono se dobbiamo rimanere o possiamo andare via!

In 2 occasioni ho chiesto chiarimenti/attivazione di una garanzia su un prodotto fornito ed in entrambi i casi l'assistenza non è solo stata veloce, ma anche cortese, efficiente, dando serie risposte alle mie istanze.

Reparto eccellente per il trattamento del reflusso vescico- ureterale in età pediatrica.
Semplicemente IMPAREGGIABILE il primario Dott. Nicola Capozza.

Recensione Bambino Gesù, sede Gianicolo - Pediatria - Malattie Rare, 2° piano.
Struttura molto efficace, medici competenti e professionali.
Un elogio in particolar modo a tutto il personale della mensa, molto professionale, e anche ai ragazzi
del Bar.

Provengo da una città nel Trentino, lì si che funzionava tutto... Qui ho trovato personale maleducato con i bambini e con noi genitori, tempi di attesa lunghissimi e poca delicatezza verso il mio piccolo, già spaventato di suo.

Il pronto soccorso dovrebbe essere il reparto principe di un ospedale, invece... Criticare non serve a niente, vorrei solo che un medico responsabile si presentasse in incognito al pronto soccorso e valutasse i vari interventi. Non si può designare una semplice influenza ad un neonato che per due volte arriva con 41,5 di febbre e rimandarlo a casa, e solo con Augmentin..
Invece era polmonite.
Inoltre per due volte gli hanno assegnato codice verde!
Ripeto, criticare non serve, ma migliorare il pronto soccorso sì.
Invece siamo stati trattati benissimo in day hospital.

NON HO PAROLE: tempi di attesa lunghissimi con appuntamento a pagamento; personale infermieristico maleducato e disinformato; disorganizzazione totale; la visita la fanno i tirocinanti... Diagnosi fatta e poi ora.. arrangiati.

Sono padre di una bambina nata con trasposizione dei grandi vasi, non diagnosticata durante la gestazione. Questo ha messo a rischio la vita della mia piccolina, ma grazie all'intuizione del primario della terapia intensiva dell'ospedale in cui è nata, tempestivamente è stata trasportata con il massimo dell'urgenza al Bambino Gesù, dove un'equipe di medici la attendeva. Subito è stato fatto un intervento di Rashkind che le ha permesso di vivere e crescere per affrontare al 24esimo giorno di vita lo Switch. Oggi mia figlia ha quasi 4 anni ed è meravigliosa!
Un grazie a tutti medici, infermieri e paramedici che abbiamo conosciuto in 35 giorni di ricovero ospedaliero; un grazie speciale al prof. Carotti!!!

I medici sono latitanti e le infermiere per nulla pazienti con i piccoli..

Martina Maria ha iniziato a lottare per la vita già dentro al grembo materno e, tra alti e bassi, finalmente è venuta al mondo.. Ho capito subito che era una bambina speciale; il 15-09-2011, a soli 3 mesi di vita, è stata operata di malattia adenomatoide cistica del polmone. Per la seconda volta ha vinto lei, ha sconfitto con successo la malattia, ma tutto questo grazie ai miei angeli custodi: il prof. Bagolan e la sua fantastica equipe, che insieme hanno permesso a Martina Maria di vivere e a noi genitori di vivercela ogni attimo della nostra vita. Sono persone meravigliose che danno una seconda chance ai nostri figli. Vi prego continuate così, che siete grandi in tutto quello che fate.. grazie prof. Bagolan e staff di esistere...